Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza di mente fu quella di colui che s’immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? Galileo Galilei: Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo Tolemaico e Copernicano, Firenze (I giornata, 130)
Ma Galileo Galilei pensava ai nostri tempi, ai nostri i-pad, ai nostri telefonini? Il Presidente internazionale Kalyan Banerjee, a San Diego, alla scuola dei Governatori nel gennaio 2011, diceva: “Noi crediamo che il futuro sia migliore del passato” e, citando Gandhi: “Dovete essere voi il cambiamento che volete vedere nel mondo”.
Un congresso significa la fine di un’annata e il termine dell’incarico di un Governatore, sembra debba essere un addio e che il presente si fermi con lui. Ma non è così, dobbiamo credere nel futuro, come quando abbiamo iniziato la lotta alla polio, come quando entrando nel Rotary abbiamo capito che occorreva lavorare per il futuro delle persone, dei
Paesi del mondo, per quella pace che non c’è mai stata se non nelle menti, ma che è scappata a combattere qualcosa che ognuno dei contendenti voleva dare a se o all’altro. Inizierà sabato 2 giugno il Congresso del Distretto 2070, che è il bilancio dell’annata dei “vorrei” che erano stati espressi all’inizio anno e del “fatto” alla fine, con l’entusiasmo che ci ha assistito.
E la domenica, 3 giugno, termineremo i nostri lavori alla comunità di San Patrignano; visiteremo il luogo dell’eccellenza dei prodotti fatti dai ragazzi ospiti, faremo la visita del luogo e all’ora di pranzo saremo a tavola con loro.
Nella mattinata della domenica una sorpresa, una relazione sul futuro. Qui dentro stanno ri costruendo le giovani generazioni, vedremo che per uscire dalla buca occorre essere, pensare in positivo e credere nelle proprie forze, mirando all’eccellenza. Il tutto nel cuore della Romagna, nella bella Rimini storica e futura, in un Palazzo dei Congressi tra i più grandi d’Europa che è stato appena inaugurato. La cena al Grand Hotel, coi passi di Federico Fellini che risuonano ancora nelle sale deserte, in quel tempo passato, immortalato da uno dei registi che tutto il mondo ci invidia.
Tutto questo all’inizio di giugno quando l’estate bussa alla porta e si cominciano a sentire lingue parlate provenienti da tutto il mondo. Non esserci è peccato come rotariani; per i toscani del 2071 è l’ultima Rimini congressuale, per la nostra annata, dopo qualche mese, un dolce ricordo, se non altro perché eravamo più giovani. Ma sempre con un futuro davanti a noi, quello che sapremo conquistarci. E’ un po’ come ricominciare.