STORIE DI DONNE RIMINESI

13 novembre 2012   20:00  
Conviviale con signore
Relatori Patrizia Rinaldiis e Sabrina Zanetti

Patrizia Rinaldiis e Sabrina Zanetti sono due donne che nella nostra città hanno costruito e stanno costruendo qualcosa di importante. La prima, albergatrice, da sei anni guida l’associazione albergatori cittadina; la seconda ha vissuto una vita contatto con l’attività nel sociale ed ora guida la Fondazione Enaip.
Due storie differenti, ma due esperienze in prima linea su temi apparentemente così lontani e che invece nel corso della serata hanno trovato inaspettati punti di contatto. Patrizia Rinaldiis combatte quotidianamente la sua battaglia sindacale per tutelare gli interessi di una categoria potente, che anima l’economia portante della città e che per certi versi determina lo stato di salute di una provincia intera. Se il turismo va bene, se gli albergatori fanno bene il loro mestiere, tutti ne traiamo vantaggi più o meno diretti. Sabrina Zanetti la sua battaglia la combatte contro il disagio, il bisogno di avere una formazione, le difficoltà di una generazione di giovani che non sono più tutti figli di questa terra, ma che in questa terra ci vengono con grandi aspettative, spesso deluse e portano con loro i problemi che si trascinano dai paesi di provenienza.
“Nella mia vita ho avuto la fortuna – ha detto Sabrina Zanetti – di avere vissuto in una grande famiglia, a contatto con generazioni di donne e di uomini. Con le prime ho potuto scambiare tanti ‘pensieri femminili’ e quindi arricchirmi di un equilibrio che è proprio delle donne; dai secondi ho recepito l’esempio dell’attaccamento al lavoro, la voglia di sfidare. Essere donna, la prima donna a guidare un ente come l’ACLI, mi ha insegnato a cimentarmi con lo sforzo di dover guadagnare tutta la credibilità necessaria a sostenere il confronto con gli uomini, mentre spesso per un uomo questo percorso è più semplice”.
Anche patrizia Rinaldiis ha voluto sottolineare l’importanza della conoscenza completa della materia di cui si occupa per poter sostenere il ruolo. “Mi piacciono le sfide, come quella che sostenni diventando il primo arbitro di calcio nella nostra regione. Non era il mio sport preferito, mi interessava la sfida. Poi mi piace conoscere nei dettagli ciò di cui mi devo occupare. Per questo, dopo 30 anni di impresa turistica, ancora penso ci sia da imparare per poi saper trasmettere ad altri qualcosa di positivo. Ad un certo punto, insieme ad un gruppo di giovani, abbiamo anche pensato fosse importante organizzare un modo per incidere sulle tematiche che rappresentavano il mio lavoro. Da qui l’impegno nella associazione, cercando sempre di rappresentare una competenza di valore. Io non sono molto contenta quando si parla di ‘quote rosa’, è come un riconoscimento fasullo. Conta la competenza, quella deve essere la discriminante”.

MULTI-ROTARY - Distretto 2072