«Chiunque abbia assistito a un’autopsia può testimoniare il senso di profonda inquietudine, disagio e disgusto che si prova entrando in una sala anatomica. Il corpo sta lí freddo ed esanime, pallido e violaceo…». Comincia cosí la storia che il Relatore Prof. Paolo Mazzarello, Professore Ordinario di Storia della Medicina e Presidente del Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Pavia, autore del testo da cui è tratto il titolo dell'evento, ci racconterà e che riguarda tutti noi: la nostra vita, la nostra morte e soprattutto il nostro tentativo di domare e vincere il dolore e le malattie.
Paolo Mazzarello, storico della medicina riconosciuto a livello internazionale, risale, con un registro narrativo, i tanti rivoli che hanno portato allo stato attuale delle nostre conoscenze sul funzionamento e soprattutto sul malfunzionamento del nostro organismo.
Il racconto di un cammino non convenzionale della medicina, una lunga catena di vicende epiche, di grandezza e miseria, di coraggio e vigliaccheria, di trionfi e fallimenti, di generosa abnegazione e meschinità. Una lunga catena di avvenimenti che racconta la molteplicità camaleontica della vita e ci proietta nel nucleo incandescente di quello che siamo. «Vi fu tuttavia un periodo straordinario – una breve finestra temporale – durante il quale si osò l’indicibile, rompere il tabú della inviolabilità del corpo. Due medici greci infransero il dogma grazie alla situazione politica che si era venuta a creare in Egitto dopo la morte di Alessandro Magno. Per un millennio e mezzo fu questa l’opportunità irripetibile per esplorare sistematicamente l’anatomia interna del corpo attraverso la dissezione».
Si ringrazia il socio Mauro Merli per l'organizzazione della serata.