RIPRESA ECONOMICA? ARREDIAMO IL TUNNEL...
10 giugno 2014
20:00
Caminetto
Alla fine, la sensazione è quella che sia meglio organizzarsi per arredare il tunnel. Agganciare la ripresa economica, posto che i timidi segnali indicati dalle previsioni si tramutino in realtà, sarà comunque difficile se non muterà radicalmente l’architettura legislativa (e comportamentale) del nostro Paese.
Riavvolgiamo il nastro.
Maurizio Temeroli, Segretario Generale della Camera di Commercio di Rimini e Socio del Club, ieri sera ci ha messo a disposizione una sintetica fotografia dell’economia riminese, contestualizzata nella dimensione regionale e nazionale. Dalla lettura dei dati è emerso l’effetto devastante prodotto da una crisi prolungata, che in sei anni ha riportato all’indietro l’economia, già peraltro oggetto – come ha sottolineato Maurizio – ad anni precedenti con crescita da ‘prefisso telefonico’ e quindi generalmente debole. E’ stato, semplificando, come piazzare un gancio al mento ad un pugile già malfermo sulle gambe.
Fra tutti i dati, quello che scuote più di altri riguarda il lavoro, che ha drammatiche percentuali negative per quanto riguarda l’occupazione e l’utilizzo della cassa integrazione. Percentuali che diventano ancor più gravi quando ci si riferisce ai giovani.
Le previsioni non regalano troppa fiducia. C’è un barlume di crescita, nel triennio sempre sotto la soglia del 2% annuo che è una sorta di traguardo che se superato consentirebbe di parlare di effetti positivi collegati.
Anzi, se 2014 e 2015 comunque vedono un aumento della crescita del PIL, ad oggi per il 2016 si ipotizza un nuovo arretramento.
Maurizio ha affrontato vari aspetti dello scenario economico: credito, produzione industriale, numerosità delle imprese, ecc. Solo tinte fosche. Aggravate da un dato che un’indagine congiunta CCIAA-Confindustria un paio di anni fa riguardò la contabilità –ovviamente complicatissima, ma condotta con attenzione e incrociando dati utili ad arrivare allo scopo – del sommerso. Ebbene, si arrivò a quantificarlo in un 45% del Pil. Un’enormità, il doppio del dato nazionale, che se anche fosse stata misurata in eccesso, resta comunque chiaro si tratta di un freno a mano tirato che morde in modo decisivo ogni movimento positivo.
E’ evidente che se mediamente l’economia è alle corde, si tratta pur sempre di una media. Quindi l’analisi di quei mondi nei quali i fatturati crescono può essere utile ad indirizzare la bussola di chi in questo momento cerca una strada per la crescita.
Internazionalizzare, innovare, investire sul sapere: qui sta l’ambito strategico e operativo per combattere meglio.
“Ai nuovi amministratori della Camera di Commercio dirò che val la pena concentrarsi su alcuni filoni di sostegno economico. Non ci possiamo più permettere e non sarebbe strategico, restare su una poliedricità di interventi. Bisogna concentrarsi nell’affiancare chi innova, chi internazionalizza, chi ha prospettive di nuova occupazione”.
In allegato le slide, preziose, che Maurizio ha proiettato, affinché la loro lettura possa aggiungere riflessioni personali e più attinenti agli ambiti operativi.
Intanto, vanno cercati mobilieri per arredare il tunnel, perché la sensazione è che dovremo abituarci a convivere con poca luce, qualche bagliore isolato ed una folta compagnia.