Prende corpo l’ambizioso progetto dei Rotary Club della Romagna Sud che mira ad acquisire strumenti di conoscenza ed operativi per metterli a disposizione di chi immagina possibile accreditare Rimini in un ambito di domanda turistica sensibile alle ricchezze culturali.
Il progetto coinvolge SDA Bocconi e in particolare il MAMA, Master in Arts Management and Administration, proprio per fornire una lettura e soprattutto una prospettiva non viziata dalla inevitabile visione parziale di chi per storia, affetti od interessi, immagina e non pensa.
Destagionalizzare il turismo riminese facendo leva sul patrimonio artistico e culturale del territorio: questo l’obiettivo.
Tre i punti di partenza: Castelsismondo, il Ponte di San Vito, il Tesoro dei Goti. Non le ricchezze più scintillanti, ma anelli dentro i quali far passare una trama, una rete in grado di valorizzare, promuovere un’offerta davvero competitiva.
Ad analizzare e proporre una classe del master, multietnica e certamente multiculturale, con il coinvolgimento dei ragazzi e la prospettiva di una pubblicazione e di un convegno internazionale a Pechino.
La cultura – è stato detto – può rappresentare un magnete potente per attrarre turismi non abituali.
A quali condizioni? Fondamentale è la relazione fra gli attori, la capacità di stare e fare insieme.
Al di là delle suggestioni offerte, delle ipotesi di lavoro, molta parte degli interventi seguiti hanno dimostrato che è proprio la condivisione, lo spogliarsi di certezze convenienti a determinare l’atteggiamento propositivo indispensabile per raggiungere degli obiettivi concreti.
Non è un caso che in chiusura sia stato sottolineato il dato fondamentale da isolare e definire: l’identità dei luoghi. Perché è necessario capire, guardando al territorio (e chi meglio di chi vive in mezzo mondo può farlo senza condizionamenti) , che cosa in realtà lo identifica. Una analisi che parte dal basso: dai cittadini, dai turisti, dagli investitori. Va trovato il filo, se esiste, che tiene insieme tutto.