E’ gia cambiata e cambierà ancora la città. L’intervento dell’Assessore all’Ambiente, Anna Montini, è servito a conoscere più da vicino ciò che l’occhio ha già visto in questi ultimi anni, ossia i profondi interventi sul sistema fognario e poi il parco del mare che sta ridisegnando il lungomare di Rimini. Al suo fianco l’Ing. Massimo Vienna, del Gruppo Hera, protagonista dei lavori sul sistema fognario.
La serata è partita proprio da qui, dal ‘sotto’ come ama definire il Sindaco Gnassi quei progetti che dovranno agire in modo decisivo sulla qualità delle acque e sulla loro balneabilità.
"Il nostro Pianeta soffre – ha detto la Montini – e gli obiettivi al 2020, la riduzione delle emissioni di gas serra (responsabili del riscaldamento globale) del 20%, l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili del 20% e la riduzione dei consumi energetici del 20% furono approvati nel 2006 e non sono stati proprio centrati. Ora ne sono stati fissati altri, al 2050, per garantire alla terra una condizione migliore. Le strade per raggiungerli sono la transizione energetica con la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la rigenerazione urbana. Quest’ultimo aspetto riguarda la gestione degli spazi verdi, le forestazioni peri urbane, la resilienza in relazione al cambiamento climatico e la mobilità lenta".
Il PSBO-Piano Salvaguardia Balneazione Ottimizzata ha come
finalità principale la salvaguardia delle acque di balneazione e la sicurezza
idraulica. Nel 2006 si progettò lo sdoppiamento delle reti fognarie, definito
poi costoso e impattante. Nel 2011 si arriva al primo PSBO, negli anni adeguato
fino a definirne un format dinamico.
Infine il Parco del Mare, che completa il lavoro svolto ‘sotto’ la città di Rimini aumentando spazi verdi e ciclabili nella città La rigenerazione urbana è un obiettivo fondamentale per il futuro.
"Si sta realizzando un progetto davvero imponente – ha detto
l’Ing. Massimo Vienna - preso ad esempio a livello mondiale".
L’intervento sulla rete fognarie riguarda tutto il litorale, ma indubbiamente quello a marina centro, in piazzale Kennedy, è quello che lo simboleggia.
Lì sotto c’è la vasca di prima pioggia da 14.000 mc, in
esercizio da giugno 2019; si aggiunge la vasca di laminazione da 25.000 mc che
raccoglie le acque di seconda pioggia e le rinvia alla depurazione, in
esercizio dall’estate 2020 e che ha azzerato le aperture a mare l’estate
scorsa. Le vasche hanno il piano a -6,5 e -10 metri, con fondamenta a -34 mt.
Dagli scavi per 70.000 mc sono stati recuperati 20.000 mc di
sabbia per il ripascimento del litorale.
Il terzo sistema di salvaguardia idraulica è un sistema di pompaggio con 7 idrovore (lavorano in sei e una è di riserva) che possono allontanare a mare 17 mc al secondo. Le pompe pescano dalla vasca di laminazione, riempiono una vasca ora sopra la pavimentazione per inviare i reflui verso mare attraverso tre condotte dal diametro di due mt e che scaricano a 1 km dalla costa, a tutela della balneazione.
In sostanza la prima vasca agisce in condizioni normali, la
seconda entra in funzione in casi di forti piogge e basti pensare che in tante
occasioni si assiste ad un ‘fiume d’acqua’ che corre alla velocità di 25 mc al
secondo, sostanzialmente un quinto del fiume Arno.
Il sistema delle idrovore è l’ultima via d’uscita in caso di eventi eccezionali.
In chiusura l’Assessore Montini ha descritto gli interventi
‘sopra’, il Parco del Mare, penalizzato dal Covid nei tempi di realizzazione e
quasi terminato (mancano gli interventi a monte di quanto realizzato) a marina
centro e in fase ultimativa sul lungomare Spadazzi. Altri interventi sono
conclusi a Viserba e Torre Pedrera. Per la prossima estiva, ha detto la
Montini, saremo praticamente a progetto ultimato. Resta, è evidente, che il
resto della zona mare, acceleri un po’ per adeguarsi a quanto fatto. Lo scatto
dei privati, dalla spiaggia alla fascia degli alberghi, per il quale
indubbiamente serviranno anche tanti soldi a sostegno dei finanziamenti.