400 anni e non sentirli: l'immortalità di Cervantes e del suo Don Chisciotte. Così titolava nel luglio scorso l’Huffington Post.
Ieri sera al Rotary, in Interclub con Lady Circle, grazie all’intervento del Prof. Gianni Darconza, docente di letteratura spagnola presso l'Università di Urbino, abbiamo ricordato un autore che come ha ricordato Walter Raffaelli ... E’ patrimonio di tutti, non di una nazione. Cervanes fa parte di quel genere di persone che non solo scrive, ma cambia l’umanità.
Nato nel 1547, Cervantes nel 1570 decise di arruolarsi nell'esercito spagnolo, fronteggiando insieme alla cosiddetta Lega Santa l'Impero Ottomano per la supremazia delle rotte commerciali.
Ma Cervantes, dopo averla avviata come hobby, della scrittura fece una professione, cosa che avvenne dopo il successo del Don Chisciotte.
Come noto, si tratta della narrazione delle strambe avventure di un cavaliere per gioco, che col suo finto scudiero Sancho Panza non fa che mettersi nei guai. Per capire a fondo il significato dell'opera, dobbiamo tenere a mente che si tratta di una produzione barocca, ossia ascrivibile in quel periodo storico-letterario condizionato da una forte crisi dei valori e delle certezze. Nel Don Chisciotte, infatti, c'è un netto distacco tra ciò che accade realmente e ciò che il protagonista crede che avvenga: quando è convinto di lottare contro dei giganti, in realtà si sta semplicemente scagliando contro i mulini a vento, mentre quando pensa di fronteggiare un potente esercito sta solamente infastidendo delle pecore. La realtà non è quella che appare agli occhi dell'uomo e quindi l'equilibrio compositivo è irraggiungibile. Il Don Chisciotte vuole spiegarci proprio questo, che il mondo è un'interpretazione, non qualcosa di oggettivo.
A lungo – ha ricordato il Prof. Darconza – Cervantes è stato considerato uno scrittore ‘minore’, inferiore alle sue creature. Un po’ come Cristoforo Colombo, ‘inferiore’ rispetto a quanto scoperto. In realtà cervantes è un teorico del romanzo, forse addirittura l’inventore del romanzo moderno.