PANE AL PANE E VINO AL VINO. E DIGIUNI

23 ottobre 2012   20:00  
Conviviale con signore
Relatori Fabio Piccini

Per dirla col titolo di uno dei suoi libri di maggiore successo, Fabio Piccini ieri sera da parlato ‘pane al pane e vino al vino’ a proposito di dieta mediterranea, proponendo una lezione di educazione alimentare, compresa una originale proposta di un nuovo regime nello scegliere alimenti e definire i ritmi dei pasti. Piccini ha compiuto dapprima un viaggio alla ricerca delle origini autentiche della ‘vera’ dieta Mediterranea, molto diversa da quella proposta puntualmente dai rotocalchi ad ogni inizio di stagione estiva. In sostanza, secondo Piccini, va mandata in soffitta la declinazione di una dieta che nel 2010 l’Unesco ha dichiarato Patrimonio Culturale immateriale dell’Umanità.

Quindi, la dieta medesima non è fatta di pane, pasta e pomodoro, bensì di un regime alimentare dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Chiunque abbia avuto modo di viaggiare in Grecia, Spagna, Marocco, Italia meridionale, Turchia, non ha potuto che apprezzare gli odori, i sapori, i colori, la cultura e il piacere alla convivialità di questi paesi e dei popoli che li abitano. Ciascuno per la situazione climatica e per la posizione geografica in cui si trova ha sviluppato uno specifico modello alimentare, ma tutti hanno in comune tratti di somiglianza e di omogeneità. Stili di vita figli di antiche tradizioni e di umana saggezza. Ed è proprio dai paesi affacciati sul mare Mediterraneo, 22 in totale, che nasce la dieta Mediterranea. Ma che cos’è veramente? Quali cibi la compongono? Da dove trae origine? La dieta Mediterranea non è solo modello alimentare, ma è tradizione, socializzazione ed equilibrio. L’autore sfata dapprima il concetto di dieta mediterranea così come viene proposto dalla ‘vulgata’: “La dieta mediterranea non è abbondanza di pasta, pane, pizza e pomodoro, ma è il modello alimentare del contadino e del pescatore greco a base di pesce, olio, noci, frutta e verdura fresca. Henry Miller parlando di viaggi ha scritto: la nostra destinazione non è mai un luogo ma un modo nuovo di vedere le cose”.
Fabio Piccini, trasferendo questo concetto all’alimentazione, ci ha accompagnati in un viaggio verso la dieta mediterranea nel tentativo di fare acquisire un altro punto di vista rispetto a ciò che è fin troppo noto e spesso banalizzato. Medico psicanalista, ricercatore in scienza della nutrizione ed esperto in disturbi del comportamento alimentare, il riminese Fabio Piccini propone una sorta di restauro dell’idea semplicistica, offerta talvolta dai mass-media, di dieta mediterranea. Restauro inteso come ripristino e recupero di antiche tradizioni per giungere a un percorso di educazione alla salute attraverso il cibo e l’attività fisica e che può essere messo in atto con uno sforzo minimo e con eccellenti risultati.
Già ma come si declina quotidianamente?
Secondo Piccini con una “dieta senza cibo”, con una alimentazione breve e a intermittenza, con digiuni programmati come quale sistema per raggiungere e mantenere uno standard di vita salutare. Il tutto senza ricorrere a particolari diete e ricette, ma semplicemente attenendosi, con buon senso e un po’ di autodisciplina, a un regime alimentare che prevede l’astensione dal cibo per un periodo di tempo che può variare – a seconda delle esigenze – dalle 16 alle 24 ore al massimo a settimana.
Piccini suggerisce diversi e possibili protocolli di digiuno intermittente, partendo da presupposti scientifici e sfatando antiche consuetudini ormai acquisite, come quella che ritiene la colazione del mattino il pasto più importante della giornata. I programmi alimentari che prevedono il digiuno a intermittenza sono indicati per tutti, da coloro che si allenano quotidianamente in palestra, alle persone sovrappeso, ad atleti o sportivi amatoriali e per tutti coloro che hanno seguito per anni svariate diete dimagranti senza arrivare ad alcun risultato. Chiaramente, prima di iniziare qualunque tipo di protocollo, sono indispensabili controlli medici ed esami del sangue mirati a valutare il metabolismo del soggetto. Non servono ricercati e costosi prodotti dietetici, ma semplici regole, corretti comportamenti alimentari e un po’ di pazienza per disabituare il corpo alle cattive abitudini. Ma il risultato è garantito, come confermano recentissime ricerche svolte negli Stati Uniti dal National Institute on Aging di Baltimora. L’obiettivo in definitiva, è quello di procurare al fisico stress alimentari acuti e intermittenti. Digiunando.

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