Libri da curare: gli interventi di restauro su tre incunaboli gambalunghiani sponsorizzati dal Rotary Club Rimini Riviera.
I libri antichi affascinano tantissimi lettori e non solo. Alcuni volumi sono delle vere e proprie opere d’arte, ma anche quelli di minor valore sono oggetti che incuriosiscono, anche solo spingendo a pensare al numero di mani che si sono posate sulle loro pagine. Il restauro e la manutenzione del patrimonio librario antico, che ha stratificato su di sé i segni del tempo, sono operazioni fondamentali, predispongono tutti gli strumenti utili a garantire la conservazione e la trasmissione alle generazioni future delle opere nelle condizioni in cui ci sono arrivate.
Il Rotary Club Rimini Riviera, aderendo alla campagna delle elargizioni liberali di Artbonus, sostiene la Gambalunga finanziando il restauro della Bibbia con il commento e le note di Nicola da Lira stampata a Venezia nel 1481. Come molti libri d'uso, i tre volumi della Bibbia si presentano in un precario stato conservativo, il progetto di restauro, già approvato dalla Soprintendenza competente, viene eseguito dalla ditta Formula Servizi di Forlì. Lo scorso venerdì 4 marzo, le referenti della sezione fondi antichi della Biblioteca hanno accompagnato il presidente Marco Alessandrini, il past president Maurizio Mancuso e alcuni soci del Rotary Club Rimini Riviera presso la sede del laboratorio di restauro dove le restauratrici, Roberta Stanzani e Silvia Bondi, hanno mostrato alcune fasi dell’intervento di restauro che darà nuova vita alle legature, alle cuciture e alle carte più danneggiate.
La Bibbia con il commento di Nicola da Lira è il primo vero e proprio commentario biblico ad essere stampato dopo essere stato copiato in centinaia di manoscritti, provvedere al restauro di un’opera così importante è un atto di amore verso la bellezza della conoscenza, questi testimoni unici e preziosi della nostra storia saranno a breve nuovamente fruibili e preservati per il futuro.
L'esemplare conservato in Biblioteca, proviene dalla congregazione dei Domenicani, che si insediarono ufficialmente a Rimini nel 1254; i volumi della Bibbia sono impreziositi da diverse note manoscritte e capilettera decorati. Nei casi come quello dell’incunabolo gambalunghiano, in cui si verifica la necessità di staccare il dorso perché irrimediabilmente compromesso e non più efficace nella funzione di protezione e tenuta del corpo delle carte, le restauratrici realizzano un nuovo dorso con materiali specifici e preservano quello staccato in appositi contenitori che verranno consegnati insieme ai volumi al termine dei lavori. In tal modo non vanno perdute importanti informazioni relative ad aspetti fattuali e merceologici dell’esemplare e alla sua provenienza.
I tre volumi oggetto del restauro così come tutti gli esemplari dei domenicani pervenuti in Gambalunga, sono contrassegnati sul dorso dalla stella ad otto punte. Le lacune del cuoio della coperta vengono risarcite con pelle con concia vegetale, le lacerazioni e le sbrecciature vengono invece rinsaldate con della colla neutra. Per eliminare sporco e polvere le pagine ricevono un’accurata spolveratura a pennello con setole morbide e successivamente pulite a secco con una gomma ideona. La restauratrice ha successivamente staccato il primo fascicolo, ha eseguito prove di ph e saggi di solubilità sulle mediazioni grafiche; appurati gli esiti positivi dei saggi le carte sono state lavate in acqua deionizzata e sottoposte ad una prima asciugatura tra tessuti sintetici. Si è provveduto a rinsaldare le lacerazioni e a risarcire le lacune delle erosioni con carta giapponese e a ricollare a pennello con colla neutra le carte del fascicolo.