A
fronte di una sorta di 'ridimensionamento' della figura di Leonardo ad opera
del relatore (che, tanto per dire, lo
ritiene, come pittore, 'meno bravo' di Raffaello) occorre tener presente
una premessa esplicita ed una implicita. Quella esplicita ce la fornisce lo
stesso Antonio Forcellino in apertura di serata. Tento di effettuarne una
sintesi.'Ognuno ha il 'suo' Leonardo. E poiché io sono un restauratore (Mosè di Michelangelo, Arco di Traiano
...n.d.r.) valuto il mio
Leonardo da un punto di vista molto concreto. Che riguarda i materiali da lui
usati, l'utilizzo pratico delle sue 'invenzioni', la sua inconcludenza in
merito ai lavori a lui affidati...'.Per quanto attiene alla premessa implicita
mi permetto di suggerirne una del tutto personale. Forse la differenza tra il 'più bravo della classe'
(Raffaello) e uno
'geniale'(Leonardo) sta nel fatto che il primo segue le regole (e dunque è il cocco del
professore) mentre il secondo cerca di
inventarne di nuove (e per questo si
becca spesso un brutto voto). Leonardo
seguendo una inedita tecnica d'affresco
sbaglia tutto nel 'Cenacolo' (che però
affascina Dan Brown al punto da scriverci sopra un best-seller);cerca la
quadratura del cerchio e proprio perchè
non ci riesce scopre che è impossibile;
inventa macchine inesistenti e non
funzionanti che, come l'elicottero, esisteranno e funzioneranno in futuro. Ma
ecco giungere sotto gli occhi esterefatti dei Milanesi, anche i risultati concreti dopo tante commesse non portate a termine e anni di
sperimentazione. Il Genio da Vinci
realizza nella 'Vergine delle
Rocce' la sua teoria sulle ombre 'che
coinvolge-scrive Forcellino nel suo 'Leonardo, genio senza pace'-una nuova e
rivoluzionaria teoria dei colori per cui i colori non esistono in sé ma solo in
rapporto alla luce', dipingendo infine un sorriso che nessuno saprà più
imitare.
Giuliano Bonizzato
Si ringrazia il Socio Alessandro Bacci per l'organizzazione della serata.