LA RIMINI CHE CI ATTENDE

23 novembre 2012   20:00  
Conviviale con signore
Relatori Manlio Maggioli, Andrea Gnassi, Claudio Casali

Era un’occasione da non perdere. Ragionare di Rimini, della sua provincia, di ciò che significherà il ridisegno del territorio che il Governo ha attuato, farlo insieme ai vertici delle istituzioni (Camera di Commercio con il Presidente Manlio Maggioli, Provincia con il Presidente Stefano Vitali e Comune di Rimini con il Sindaco Andrea Gnassi) che detengono la maggioranza delle infrastrutture strategiche del territorio (Aeroporto, Palacongressi e Fiera), destava certamente interesse.
E le attese non sono andate deluse, grazie all’iniziativa congiunta in interclub di Round Table 12 Rimini, Club 41 Rimini, Rotaract Rimini e Rotary Rimini Riviera.
A guidare la serata Claudio Casali, direttore del Nuovo Quotidiano. In avvio, doveroso minuto di raccoglimento per ricordare Luciano Chicchi, rotariano scomparso giovedì mattina e fra l’altro grande protagonista su molti fronti per quanto riguarda le grandi realizzazioni riminesi degli ultimi decenni. Andiamo per temi.
AEROPORTO Non si scappa, per tutti i relatori è una infrastruttura decisiva per il territorio. Procura 900 milioni di indotto, dei quali godono prevalentemente il commercio, ma anche il ricettivo e anche la Repubblica di San Marino. L’aeroporto è in difficoltà perché ha sostenuto grandi investimenti per poter competere sul mercato e la crisi ha acuito i problemi di liquidità. Ora serve una riflessione profonda, serve soprattutto mettere mano ai soldi per tenerlo in piedi. Martedì prossimo si svolgerà una fondamentale assemblea dei soci al proposito. Ma una Rimini tagliata fuori dal trasporto ferroviario veloce, secondo tutti i relatori non può rischiare di veder mutilato il suo aeroporto, che – ha detto Vitali – per importanza strategica viene prima di tutte le altre infrastrutture.
CREDITO “Non c’è credito per le imprese a causa della crisi – ha detto Maggioli – con società poco patrimonializzate che non riescono a dare le garanzie alle banche, a loro volta irrigidite da regole nuove”. Maggioli ha anche ricordato che il raddoppio dello stanziamento (un milione) a vafore dei consorzi fidi che le categorie d’impresa gestiscono per supportare le imprese nella loro domanda di credito, per la prima volta non viene esaurito. C’è insomma la sensazione che dal laccio non ci si possa liberare con decisioni ‘locali’. Qualcosa si può fare – ha detto Vitali – ad esempio raggruppare le piccole banche che ora, piccole e deboli, non possono far fronte alla domanda. Bisogna avere il coraggio di rinunciare agli interessi particolari.
RIMINI Qui Gnassi è stato protagonista di un discorso introduttivo: “Il modello di sviluppo quantitativo non regge più, bisogna pensare ad una nuova traiettoria di sviluppo e perseguirla senza il consueto atteggiamento di chi smussa gli angoli, ma con quello di chi affronta le cose e le risolve”. Gnassi ha anticipato i contenuti della presentazione del piano di sviluppo cittadino che mercoledì prossimo svelerà alla città, con i cerchi concentrici che a partire dal centro storico (al quale bisogna riconsegnare nuove funzioni) si allargano ai borghi, ad un sistema di parcheggi per arrivare infine ad assegnare nuove attrattive tematiche alle porzioni di circondario. Abbiamo messo a punto una matrice nuova – ha detto il Sindaco – sulla quale adagiamo le domande di realizzazioni che ci pervengono. Se sono coerenti, diciamo sì e se possibile le incentiviamo; se sono incoerenti diciamo no.
TRC Sostegno a spada tratta di Gnassi e Vitali. Quest’ultimo, tanto lo ritiene strategico, destinerebbe risorse di investimento tutte al trasporto pubblico per risolvere tanti problemi del territorio. Per Gnassi è fondamentale per collegare un territorio fratturato (dalla ferrovia) e frantumato (dai campanili e dagli interessi di zona).
LA PROVINCIA DI ROMAGNA Solo in chiusura il tema portante della serata. Vitali e Gnassi all’unisono: siamo molto preoccupati. Gnassi ha posto l’accento sul ruolo che il territorio riminese dovrà avere: “Non mi interessa il capoluogo, mi interessa che ci si entri ognuno per quel che rappresenta (noi 17 milioni di presenze turistiche, questo è il riferimento delle nostre necessità su cui parametrare i servizi pubblici, per la sua storia e per gli investimenti che ha prodotto. Se servirà ci metteremo di traverso”.
Vitali ha sottolineato la sua grande preoccupazione sul silenzio del territorio, che non comprende la posta in palio. “Rischiamo di veder vanificati enormi investimenti. Questo è un territorio nel quale il Pubblico ha investito al 100% e il privato ha tratto vantaggi. E’ un tempo finito. Ma quanto fatto finora, nel calderone della grande Provincia, rischia di essere disperso. Quel che è peggio, è che tutto è fumoso e nessuno sa bene cosa ci attende”.

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