LA RESPONSABILITA' SOCIALE IN UNA GRANDE AZIENDA
Conviviale con signore
Eleganza e contenuti. La serata al Roof Garden del Ristorante Quartopiano è trascorsa all’insegna di due componenti fisse delle serate al Club.
A tema l’esperienza di una grande azienda come il Gruppo SGR ed il suo impegno affinchè all’interno e all’esterno si generi un clima positivo e propositivo. Una definizione quasi banale di un approccio che invece è assai più affascinante, ed il cui esito sfocia nel cosiddetto Bilancio Sociale, a sua volta strumento della più ampia Responsabilità Sociale. Talmente ampia che trovare una definizione condivisa non è semplice. Prendendo a prestito quella dell’Unione Europea, potremmo dire che si tratta della ‘integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate’.
Micaela Dionigi, oggi Presidente del Gruppo SGR, è stata testimone perfetto per raccontare l’agire di una impresa che comprende pienamente il ruolo sociale che riveste, tanto più significativo visto che coinvolge nel suo agire centinaia di persone e si rivolge ad una comunità di decine di migliaia di utenti/cittadini.
Micaela entra giovanissima nell’azienda fondata nel 1956 dal nonno. Parte da centralinista e via via impara a svolgere ruoli sempre differenti e di diversa responsabilità Fino al 2011, quando diviene presidente del Gruppo SGR.
Qualche numero ne dà la dimensione: SGR distribuisce e vende gas naturale in 44 comuni ed a 180mila clienti; vende energia a circa 10mila persone; distribuisce ogni anno 370 milioni di mc di gas; 300 i dipendenti (95% a tempo indeterminato); 2700 i km di rete in Italia e 600 km in Bulgaria.
In questo contesto sono nate numerose iniziative utili a svolgere il lavoro con sempre più senso di responsabilità verso chi lavora in azienda e chi è in contatto con essa.
Alcuni esempi.
In estate l’orario di lavoro si modifica, diventa continuato dalle 8 alle 13, per lasciare più tempo ai genitori di stare in famiglia. Le ore vengono recuperate in inverno. Sono state attivate convenzioni con asili. Vengono organizzati corsi di yoga e un paio di ‘facilitatori’ sono a disposizione del personale per sbrigare piccole commissioni. Iniziative sono state organizzate per consentire la frequenza dei figli nel luogo di lavoro; un mercatino di prodotti ‘km zero’ viene organizzato nel parcheggio dell’azienda insieme ad una campagna di educazione alimentare. Tante piccole iniziative che producono un grande risultato.
A SGR sono state attivate anche iniziative più articolate: una onlus si occupa di sensibilizzare partner economici per mettere a disposizione apparecchiatura mediche all’Ospedale; SGR Solidale si occupa fra le varie cose di organizzare una serata benefica (quest’anno il 18 luglio e parteciparvi è davvero importante!) per raccogliere fondi a favore di tre progetti umanitari. E non finisce qui: intenso il rapporto col mondo della scuola per campagne di educazione sociale o informative sul mondo nel quale opera SGR.
Tutto questo genera senso di appartenenza in azienda, aumenta la reputazione della stessa, garantisce anche un risultato economico migliore. Intorno a questi tre benefici, in realtà c’è una varietà di ‘plus’ molto più articolata, ma in generale tutto è riconducibile all’esercizio di una responsabilità, che non è solo produrre business a proprio vantaggio e dei dipendenti, ma di migliorare la qualità della vita.
E miglior frase, citando Adriano Olivetti, Micaela Dionigi non poteva trovare per concludere la sua relazione:”La fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l'uomo, non l'uomo per la fabbrica".
In avvio di serata, il Past Presidente Alberto Azzolini ha consegnato al Socio Gianandrea Polazzi un Paul Harrys per ringraziarlo dell’impegno e della dedizione con le quali ha organizzato iniziative musicali che hanno valorizzato giovani artisti del territorio.