E mutor. Un mondo. Serata dedicata alle due ruote al Club, per raccontare come dietro ad una passione infinita ci sia in realtà una radice che affonda nella storia, tanto da giustificare quel che oggi con un brand viene identificata come Motor Valley.
Andrea Albani, managing director di isano World Circuit ha introdotto la serata ricordando che la tradizione di organizzare eventi dedicati alle due ruote risalga a quasi 100 anni fa. Non solo: negli anni ’20 prese il via una sorta di competizione fra territori confinanti che gareggiavano fra loro nel proporli. Ciò che è seguito è storia. Gli anni pionieristici delle corse nei circuiti cittadini, poi le troppe vittime sulle strade trasferirono le gare dentro agli impianti e 45 anni prese il via l’attività del circuito di Misano. Le cose non accadono a caso. In Emilia si sono fatti strada marchi industriali, poi gli impianti, poi i campioni, poi gli eeventi. E intorno alla Motor Valley un sistema economico che riunisce migliaia di imprese, decine di migliaia di addetti, tanta innovazione e, sempre, una passione infinita.
A completare la serata la presenza di quattro grandi piloti: Alex De Angeli, Matteo Ferrari, Marco Bezzecchi e Michele Pirro. Tre campioni del Riders’ Land, un vivaio di talenti che nella prossima stagione porterà al motomondiale 11 piloti nati e cresciuti sul territorio.
Le loro parole, le loro speranze, hanno attirato l’attenzione di tutti. Dalla pacatezza di Pirro, pilota Ducati, la saggezza di Alex De Angelis, le speranze sempre forti di emergere di Matteo Ferrari, fino al 18enne Bezzecchi, dalla prossima stagione in Moto3 con la Mahindra. Insieme a loro Luca Franzoi, capotecnico in Ducati SBK sulla moto di Chaz Davies.
Ragazzi entusiasti, motivati, apparentemente calmi, ma pronti a trasmettere l’idea di essere pienamente a loro agio sopra ai trecento. Insieme ai piloti, anche il direttivo del Nuovo Moto Club Renzo Pasolini e una pattuglia di bikers appassionati delle due ruote.
Obiettivo centrato. La serata ha restituito chiaramente l’idea che il lavoro, la passione, la capacità di connettersi e di valorizzare qualcosa che nessuno al mondo potrà mai copiare, sfociano in un qualcosa di importante, anche sotto l’aspetto economico oltre che a ravvivare un dna che, come appreso, prese corpo quasi un secolo fa.