Una serata con tanti giovani al Rotary. Cinque studenti dell'ultimo anno del liceo Scientifico Serpieri, scelti per il loro curriculum scolastico, hanno partecipato, sponsorizzati dal nostro club, all'undicesimo convegno organizzato a Venezia sul futuro della scienza. Ci hanno raccontato la loro esperienza insieme alla prof.ssa Simona Macchini, che a Venezia li ha accompagnati, all'assessore ai Servizi per il cittadino del comune di Rimini dott.ssa Irina Imola, al loro Preside e ai loro genitori. A introdurre e dirigere la serata è stato il prof. Carlo Bucci, del Rotary Faenza, che dieci anni fa ebbe l'intuizione di mandare a un convegno scientifico di rilevanza mondiale dei ragazzi in prevalenza sponsorizzati da Rotary Club delle loro città di provenienza. Il primo anno furono 10, via via la partecipazione è aumentata, ora da alcuni anni sono più di cento.
D'accordo col prof. Bucci e col Presidente Luca Mariani, pubblichiamo la loro breve relazione scritta al ritorno. Da essa traspare la loro capacità a entrare in un tema così difficile e l'entusiasmo che i docenti del corso, tutti professori di fama internazionale provenienti da vari Paesi, hanno in loro suscitato.
Due di loro hanno detto che pensano di studiare Medicina, ma tutti sono intenzionati a prepararsi per accedere e lavorare nei vari rami della scienza.
Un grande in bocca al lupo ragazzi, a voi il compito di studiare e aggiornarvi sempre, a noi di lasciarvi un mondo che vi permetta di realizzarvi.
La medicina del futuro
Per l'undicesimo anno consecutivo la Fondazione Cini di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Veronesi e la Fondazione Tronchetti Provera, ha ospitato l'appuntamento “The Future of Science”, tema di quest'anno: la medicina di precisione e le cure del futuro. Ricercatori di fama internazionale si sono confrontati sulle ultime scoperte in campo medico, dalla mappatura genetica di ogni individuo per la creazione di farmaci personalizzati, alla ricostruzione di tessuti partendo dalle cellule staminali. Dal 2006, grazie all'iniziativa del professor Carlo Bucci dell’Università di Bologna, e con il prevalente aiuto finanziario dei Rotary club, sono invitati ad assistere al congresso i migliori studenti dei licei della Romagna, che hanno l'opportunità di assistere ai seminari insieme ai professionisti del settore medico. Il duplice scopo è quello di avvicinare i liceali al mondo della loro potenziale futura professione, e di rendere i partecipanti divulgatori, nei rispettivi licei, delle informazioni ricevute con una comunicazione tra pari. Quali dunque le novità in campo medico? La popolazione mondiale condivide più del 99% del patrimonio genetico, uno scarso 1% ci rende diversi. E non solo per quanto abbiamo ereditato dal DNA dei nostri genitori. Il professor Pelicci e Giuseppe Testa, dell’Istituto Europeo di Oncologia, hanno introdotto il concetto di epigenoma, l’insieme di modifiche ereditabili senza che si verifichino cambiamenti nella sequenza del DNA. L'inibizione o l'attivazione di particolari tratti di DNA e i cambiamenti nelle proteine a questo associate, sono spesso una funzione di cambiamenti ambientali quali variazioni stagionali, luogo di lavoro, stili di vita, dieta. Senza aspettare quindi i balzi dell’evoluzione, che “lavora” in tempi biblici, in ognuno di noi, nell’arco della vita, l’ambiente può causare continue modifiche, trasmissibili per altro ai nostri figli. E’ oggi riconosciuto che il 10-20% dei tumori è legato all’eredità genetica, ma oltre il 30% è dovuto agli stili di vita che possono essere cambiati riducendo il rischio di ammalarsi. Partendo da questo presupposto, la nascita della medicina di precisione ha lo scopo di personalizzare farmaci e cure considerando le nostre caratteristiche geniche (ereditate) e epigenetiche (modificate dall’ambiente). Il sequenziamento del DNA è ormai diventato tecnicamente ed economicamente accessibile grazie allo sviluppo di sequenziatori automatici e macchinari di screening, ed è un aiuto nell’ottica della prevenzione dei tumori e delle malattie degenerative. Margaret Lock e Julie Segre fanno notare che geni che la natura ha selezionato per favorire la sopravvivenza a carestie sono oggi diventati causa di diabete e ipercolesterolemia. Analogamente, geni che hanno permesso agli esseri umani di superare in forze la fase post riproduttiva (i cosiddetti geni della “nonna”), fondamentali già nelle antiche comunità per aiutare le famiglie nella crescita di figli e nipoti, sono diventati potenziale causa di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Ma i cambiamenti dell’epigenoma, lavorando su cause e ambiente, sono reversibili. Il corpo umano può essere anche immaginato come un ecosistema colonizzato da microrganismi, batteri, virus, funghi, che potrebbero vivere con noi in perfetta simbiosi, ma che possono sviluppare patologie se non più in equilibrio. Dunque servono cure personalizzate su base genetica ed ambientale, e anche il nuovo orizzonte della medicina di genere (tema particolarmente caro all’endocrinologa Giovannella Baggio) implica che l’uomo e la donna, essendo influenzati da ormoni diversi, devono quindi essere studiati e curati con approcci diversi. Ne sono prova alcune patologie come l’Osteoporosi: non solo femminile, ma frequente e pericolosa anche negli uomini: o l’infarto che oltre a non essere solo maschile, si manifesta più rischioso e con effetti più drammatici per le donne quando cessa la protezione degli ormoni femminili. Infine Carlo Alberto Redi e Giorgio Cossu, hanno illustrato i traguardi oggi raggiunti con la rigenerazione di tessuti in laboratorio partendo dalle cellule staminali. Pelle e tessuto corneale vengono già realizzati ad hoc per singoli individui, ricostruiti partendo dalle cellule del paziente stesso. Entro pochi anni saranno disponibili anche per curare malattie lisosomiali, immunodeficienze congenite, il Parkinson e diverse malattie genetiche come il diabete di tipo 1. Nuove cure che non ci renderanno immortali, ma capaci di vincere sfide fino ad oggi solo fantasticate.
Arianna Vasini, Marco Brasini, Matteo Maestri, Federico Carlini – Liceo Serpieri di Rimini