E’ un tesoro della città la biblioteca Gambalunga, la prima in Italia di carattere pubblico, aperta alla città e gestita dalla comunità per volere di Alessandro Gambalunga.
Questo tesoro è stato raccontato al Club da Oriana, responsabile dei Fondi Moderni e dell’Archivio fotografico della Biblioteca Gambalunga, referente della rete bibliotecaria di Romagna, che ci ha raccontato il valore storico e culturale di questo lascito del 1617, che prevedeva il regalo alla città del palazzo, fella biblioteca e di una rendita che ne garantisse l’arricchimento continuo e la possibilità di retribuire un bibliotecario.
Alessandro Gambalunga è un riminese figlio di un commerciante che s'era arricchito, oltre che coi traffici, con le cospicue doti portategli dalle sue quattro mogli.
Alessandro Gambalunga nacque a Rimini, era di modeste origini e forse per questo non riuscì mai ad integrarsi pienamente col ceto patrizio locale, nonostante l'acquisizione di un dubbio titolo nobiliare e il matrimonio, nel 1592, con Raffaella Diotallevi, d'uno dei più antichi e illustri casati riminesi.
La Biblioteca gambalunga ha una forte impronta umanistica ed è una delle prime 30 biblioteche che ‘val la pena di visitare in Italia’. I locali ospitano 324.000 volumi, dei quali 60.000 antichi. Si aggiungono oltre un milione di immagini fotografiche.
Frequentano i locali per il 42% giovani fra i 18 e i 40 anni, ma per innalzare quantità e qualità dei visitatori sarebbero necessari investimenti utili a valorizzare un patrimonio ricchissimo, così da affermarla quale autentico presidio culturale di welfare.
Oltre 6.000 persone hanno partecipato agli eventi organizzati nel 2016 e l’auspicio è che, dopo l’intervento del Gruppo SGR con l’Art Bonus per migliorarne la climatizzazione interna, altri privati si aggiungano per promuovere la conoscenza di un luogo così ricco di opere e forse sotto questo aspetto poco conosciuto dai riminesi.