Oltre 600 persone, un successo incredibile e forse inaspettato. Tempio di Sera, l’iniziativa voluta dal Club e dedicata alla città per farle conoscere meglio la Cattedrale di Rimini, indubbiamente il più importante monumento della città, ha centrato pienamente l’obiettivo. Alle 21.00 il colpo d’occhio era eccezionale ed è stato necessario ricorrere al ‘magazzino delle sedie’ per far accomodare tutte le persone.Dicevamo, il monumento più importante della città: ciò senza nulla togliere alle vestigia romane che ne costituiscono la sua stessa immagine, l’Arco d’Augusto e il Ponte di Tiberio, elementi basilari dello stemma di Rimini.Grazie al singolare progetto di Leon Battista Alberti, realizzato alla metà del Quattrocento per Sigismondo Pandolfo Malatesta, il Tempio Malatestiano racchiude e rielabora elementi salienti di quei momumenti. I tondi e le semicolonne ripresi dall’Arco d’Augusto sono misura della facciata, mentre i fianchi della chiesa sono scanditi da un susseguirsi di arcate, che rieccheggiano quelle del Ponte di Tiberio.L’armoniosa bellezza rinascimentale dell’esterno del Tempio Malatestiano risalta con il fascino delle luci serali e la quiete in cui è immersa la città nelle ore notturne.In via eccezionale è stato possibile ammirarne anche gli spazi interni, grazie alla disponibilità della Diocesi di Rimini, che ha accolto la richiesta del Rotary Club Rimini Riviera di offrire ai cittadini ed ai turisti una speciale visita guidata. E a far da contorno alla relazione di Michela Cesarini, storica dell’arte, la musica eseguita da un quartetto d’archi dell’Istituto musicale "Giovanni Lettimi", composto da Caterina Boldrini e Federico Mecozzi (violino), Marica Casadei (viola), Stefano Voce (violoncello).La ricca decorazione scultorea dell’interno contrasta con la sobrietà dell’esterno ed è opera di Agostino di Duccio, virtuoso del bassissimo rilievo. Il complesso programma iconografico - frutto della relazione tra lo scultore, il committente e gli umanisti di corte - sviluppa una moltitudine di temi. Sono legati alla sfera divina ed a quella umana, secondo un cammino che si svolge di cappella in cappella, dall’ingresso al presbiterio. I rilievi affascinano chiunque dedichi un pò del proprio tempo alla loro osservazione. Bellissime e raffinate figure allegoriche condensano dottrine del mondo antico e del cristianesimo: la rappresentazione delle virtù degli uomini e le discipline di studio convivono con i segni del cristianesimo e della preghiera a Dio, con la rappresentazione del cosmo e la celebrazione di Sigismondo Pandolfo Malatesta, che ha voluto nella capitale della sua signoria un monumento espressivo della propria cultura e della propria potenza, dedicandolo a Dio immortale ed alla città. L’interno del Tempio Malatestiano è dunque uno scrigno di saperi svolto con il linguaggio dell’arte, che nella meravigliosa serata è stato possibile contemplare con attenzione.