IL ROTARY E I GIOVANI
04 settembre 2012
20:00
Caminetto
In avvio di serata il Club ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Liberina Bartorelli (madre di Rodolfo Michelucci) e di Giuliana De Carolis (moglie di Giancarlo) recentemente scomparse.
Una grande opportunità per i giovani. Questo è il Rotary e questo sono i club service che sul territorio sono animati dalle giovani generazioni. La serata ha messo al centro queste opportunità, rese evdenti e affascinanti dal racconto di esperienze vissute.
Quelle di Nicola Palloni della Round Table, Matteo Montemaggi del Rotaract e del giovane Enrique, brasiliano di San Jose Dos Campos e appartenente ad un Interact della propria città. Poi Benedetta Azzolini, figlia del nostro Presidente, reduce da uno ‘scambio giovani’ di tre mesi negli Stati Uniti, commentato con grande entusiasmo per l’esperienza vissuta.
Ecco, ascoltare le loro parole, l’attenzione e la sensibilità al valore del servizio, la voglia di intrecciare relazioni e l’insopprimibile desiderio di fare esperienze, ha mostrato uno dei volti più affascinanti del Rotary e dei club service.
Alla serata è intervenuto anche Paolo Pasini, assistente del Governatore che insieme al Presidente ha ripreso i passaggi della lettera mensile, tutta dedicata al tema dei giovani e del ruolo che il Rotary deve assumere per fungere da guida e da sostegno.
“Quando parliamo di leader e leadership – ha detto Pasini – ci riferiamo al concetto di servizio, non ad un privilegio, ad una preminenza, ad una pretesa. Oggi noi, ma tanto più i giovani, viviamo in un a condizione di generale difficoltà, ma proprio nei valori del Rotary ritroviamo un ruolo da svolgere. Essere vicini ai ragazzi, sostenerli, affiancarli e creare una comunità che li sappia accogliere, fornendo loro una guida sicura e affidabile, consente a tutti i ragazzi di esprimere i loro talenti”.
E con una felice metafora, Pasini ha ricordato Moby Dick e la frase celebre di Starbuck: “Io non voglio nella lancia nessuno che non abbia paura della balena'”.
Ascoltate poi le parole dei ragazzi, l’organizzazione dei loro club, gli obiettivi da raggiungere e anche, perché no, la fatica di immaginare spazi comuni di interesse, ha dato l’idea di un modo attivo di porsi rispetto alla vita, non passivo come spesso accade di vedere intorno a noi.
“Ho tanti nuovi amici, ho fatto esperienze, ho capito il valore di affiancare il prossimo all’insegna del rispetto, questo grazie ai valori espressi dal club service”, parole risuonate spesso e che davvero alimentano la fiammella della speranza nel futuro.