Va ammesso, De Carolis - meglio, 'il Deca' - è il giovanotto dei Rotariani, secondo l'anagrafe avrà pure 94 anni, ma secondo la vita ne ha 6, 8, forse 12. Ha la spavalda audacia di un giovanotto, l'intelligenza di un avventuriero.
Così, nella serata dedicata a Ernst Ludwig Kirchner, è riuscito in un doppio, miracoloso, intento. Intanto: con la scusa di parlare di Kirchner ci ha mostrato i suoi 'd'après' Kirchner, magnifici disegni, autentici De Carolis, pitturati al modo del grande espressionista. Insomma, De Carolis ha usato Kirchner come passepartout per farci fare una visita nel suo atelier.
Il modo e la tenacia con cui è entrato nella mente, nella fantasia e nel polso di Kirchner hanno del formidabile e dell'inaudito. Poi: con delicata eleganza, 'il Deca' ci ha mostrato che per un artista conta soltanto l'arte. I soldi, la fama, la Storia sono circostanze troppo esterne, fin troppo nebulose. L'artista vive finché l'ispirazione lo vivifica e lo fa vibrare. L'artista, amico della povertà e confidente dell'assoluto, ha il coraggio delle scelte radicali. A chi ne osserva l'opera, infine, in fondo, resta il privilegio di una micidiale catabasi nella propria anima, nell'intrico di vita e di morte, di dolore e di gioia.