Ieri sera è stato evidente e percepibile lo spessore del progetto che i Rotary Romagna Sud stanno realizzando per dare alla proposta storico-culturale del territorio una dimensione turistica, un profilo in grado di conciliare cultura e business.
Un service – ha detto il Presidente Demis Diotallevi in apertura – che proponga un nuovo paradigma per il turismo culturale, valorizzando l’imponente patrimonio di cui godiamo, talvolta senza conoscerne tutti i tesori disponibili.
Tre gli esempi: il ponte di San Vito, Castelsismondo e i tesori dei Goti. La Romagna e San Marino uniti in questa prospettiva.
Marcello Cartoceti, archeologo, ci ha raccontato quanto fatto e quanto resta da fare per conoscere meglio un monumento che al confine fra Santarcangelo e San Mauro Pascoli potrebbe offrire spunti per rileggere una parte di storia del territorio.
Un ponte anche più grande del famoso Ponte di Tiberio, sui quali sono evidenti i legami, ma che necessità di approfonditi studi archeologici.
Si intrecciano le ricerche sul corso del Rubicone, sui motivi che condussero Augusto a costruirne due così vicini, sul luogo dove fu pronunciata la frase ‘Il dato è tratto!’.
Analogo interesse su Castelsismondo, grazie all’interessante intervento dello storico Giovanni Rimondini. Sappiamo moltissimo di Sigismondo Malatesta, ma paradossalmente proprio a Rimini stenta a farsi largo quel che la comunità degli storici ritiene ormai assodato: l’intervento del Brunelleschi nella sua progettazione.
Il service è in pieno sviluppo: i primi testi sono stati realizzati, la Bocconi sta elaborando uno studio finalizzato a trarre da queste ricchezze la spinta per far decollare un concreto progetto di valorizzazione. Presto avremo ulteriori notizie.