FRA POLITICA, GIUSTIZIA E MANCATE RIFORME. IL CRONOPROGRAMMA DI MONTI SULLE RIFORME E' FERMO

11 settembre 2012   00:00  

Stefano Zurlo è un giornalista scomodo. Di quelli che, sulla scia di Stella e Rizzo stanno bazzicando gli angoli polverosi dei cassetti inesplorati per tanti anni dai cronisti italiani.
“E’ vero, ci siamo divisi per bande in questi ultimi tempi, pro e contro Berlusconi, lasciando perdere tanto altro che avremmo potuto fare per vigilare sulle malefatte del sistema politico e giudiziario. Non fatti sempre plateali e di portata devastante, bensì una somma di misfatti che hanno incancrenito il sistema stesso, ora complicatissimo da riformare”.
Zurlo è autore di due libri che mettono all’angolo in particolare un certo modo di amministrare la giustizia, diciamo ‘leggero’, con casi che definire comici sarebbe giusto se non fosse che di mezzo c’è quasi sempre il destino di una persona, di un’azienda”.
49 anni, inviato de Il Giornale, definisce subito duramente l’operato della sua testata: “E’ vero, usiamo il machete invece dei ferri aguzzi e raffinati che usano altri…”.
Zurlo, insegna giornalismo, partecipa ai talk show delle reti nazionali e certamente è uno dei giornalisti più rompiscatole del panorama italiana. Di quelli che, per capirci, che sono diventati il punto di riferimento per ci vuol sollevare casi eclatanti.
Zurlo ieri sera ha presentato lo stile col quale ha scritto due libri, ‘La legge siamo noi’ e ‘Prepotenti e impuniti’. La conoscenza con Alessandro Bacci è stata fondamentale per garantirci una serata scoppiettante e per certi versi illuminante.
“Vengo da Cernobbio, dove in questi giorni s’è riunito il gotha politico ed economico e dove per bere un caffè ci vogliono sette euro… Mi sono fatto una idea: Monti è un grande politico che si finge tecnico, quando parla e ringrazia tutti in sequenza mai casuale mi pare proprio incarni il democristiano doc. Difficile immaginare il futuro, ma secondo me si sta preparando alla candidatura a premier. E’ impressionante assistere alla piaggeria nei suoi confronti da parte degli euro burocrati. Lo blandiscono dall’UE, dalla BCE, dagli USA ecc. Mica male per noi! Lui fa parte dell’elite europea, ovvero di chi ci governa in questo momento”.
Secondo Zurlo, il Governo sta ‘vendendo’ una operosità che non corrisponde ai fatti.
In Italia c’è bisogno di riformare pezzi dello Stato come la giustizia, il fisco, minare i monopoli dell’energia, sbloccare le infrastrutture… il cosiddetto ‘cronoprogramma’ di Monti su questi capitoli è fermo e inchiodato. Tutto bloccato.
“Il tema delle riforme agita i partiti, a loro volta nel caos perché mancano i leader veri e si alambiccano sulla legge elettorale per non sparire. Berlusconi alla fine forse si ricandiderà, ma sa si non poter aspirare che ad un onorevole pareggio… Bersani invece di prendersi spazi verso il centro, corre a sinistra, Casini sta inventandosi una formula per spezzare il bipolarismo ma i numeri non lo premieranno.
Secondo me Monti, che è voluto da Napolitano, dall’UE, dagli Usa, dalla finanza, dalle banche ecc., alla fine ce lo ritroveremo in qualche modo…”
Zurlo poi è arrivato a descrivere qualcosa contenuto nei libri. Casi di ‘malagiustizia’, descritti a partire dalle carte fornitegli (dopo due anni di ostruzionismi anche comici) dalla sezione disciplinare del CSM.
Sorvoliamo su certi racconti, su casi estremi e quasi incredibili, nei quali va in scena l’errore del giudice e la regolare sua impunità.
“Bisogna mettere le mani in questo enorme mare di inefficienze, ma per davvero e non a parole. Invece tutto si annuncia, tutto si promette, ma niente accade”.
Infine una annotazione interna. Ieri sera Giuseppe Dini, Past President, ha consegnato un Paul Harrys a
 
Massimo Biagetti. Per vari motivi non era stato possibile farlo in precedenza e la presenza di entrambi ha consentito ieri sera di consegnare a Massimo il meritato riconoscimento.
 

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