ETICA ED ESTETICA
30 ottobre 2012
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Conviviale con signore
Paola Emiliozzi, chirurgo plastico ed estetico, ha attirato la curiosità del Club con la sua ferma difesa della professionalità di un mestiere che spesso i media amano mettere alla berlina. Forte di 11 anni di studi universitari, di un lungo periodo di formazione in Brasile prima di aprire propri studi a Civitanova e Rimini, la dottoressa Emiliozzi ha raccontato il senso etico che deve guidare chi si trova quotidianamente a contatto di chi vuol eliminare difetti fisici.
“Gli aneddoti sono tanti – ha detto – ci capita di ascoltare pazienti che vorrebbero indicarci il modo di intervenire per arrivare ad avere un volto simile a quello di una fotografia che portano appresso”.
E allora, come porsi?
“Cercando di capire l’origine del malessere, del problema, per capire se c’è una strada per sistemare le cose dal punto di vista della psiche per recuperare un equilibrio del piano biologico. Paghiamo cara la mancanza di adeguata informazione, che porta il paziente ad orientarsi sull’intervento e non a stabilire l’origine del disagio. Dobbiamo uscire dalla trappola per la quale l’intervento di chirurgia estetica è necessario per sanare magari un conflitto coniugale. Se dopo l’intervento il conflitto non si risolve, com’è ovvio che sia, la colpa diventa del chirurgo che non ha fatto un intervento adeguato”.
In sostanza, la dottoressa Emiliozzi ha spiegato perché è necessario saper dire molti no.
“Non è facile, ma l’etica professionale lo impone. Il problema è che tanti non si arrendono, finendo fra le grinfie di chi, grazie ad una normativa a maglie molto larghe, finisce per affidarsi a operatori privi di scrupoli e soprattutto senza adeguata preparazione”.
E a chi gli faceva notare certe esagerazioni che è facile vedere per le strade, ha risposto: “La riconoscibilità evidente dell’intervento è la prima sentenza, negativa, sulla qualità dello stesso. L’intervento di chirurgia estetica deve portare ad un equilibrio generale, non può esserci la firma di un chirurgo su un naso sempre uguale per tutti. Per questo, insieme alla preparazione, è fondamentale avere uno spiccato gusto estetico”. La dott.ssa Emiliozzi ha anche raccontato della facilità all’esposizione di denunce da insoddisfazione. “Talvolta è una tattica, visto che i giudici è raro diano ragione al professionista. E’ difficile trovare anche compagnie assicurative disposte ad assumersi i rischi, proprio perché al i là di una normale percentuale di insoddisfatti si aggiunge una quota di autentici profittatori”.