Serata di sapore economico ieri al Club. Ospite, Andrea Montanari, 44enne giornalista nato a Rimini, dove ha scritto le prime righe sui giornali locali, prima di approdare a Milano. Ora lavora a MF-Milano Finanza, del Gruppo Class Editori, dopo esprienze ad Affaritaliani.it, Panorama Economy, AdnKronos, News Settimanale.
Al giornale segue principalmente i settori media-tv-editoria, oltre alle operazioni di fusioni e acquisizioni, ristrutturazioni, quotazioni in borsa, settore immobiliare e settore food. Ha seguito da vicino le vicende imprenditoriali di grandi famiglie industriali italiane: Berlusconi, De Benedetti, Del Vecchio, Caprotti,
E’ consigliere del sindacato regionale dei giornalisti ALG, da un anno e mezzo eletto nella lista di Senza Bavaglio.
Da quattro anni ha creato, assieme ad un collega, un gruppo Facebook “Festival del Non giornalismo) che oramai conta 900 ‘amici’ e che, come dice lui, cerca di dare un senso a questo mestiere.
Nel giorno dello sciopero del Sole 24 Ore, è stata l’occasione per una panoramica della situazione della stampa economica in Italia, per poi spaziare su approfondimenti come l’ascesa di Cairo a RCS, le difficoltà della stampa italiana e americana nel leggere le elezioni USA che hanno portato alla presidenza Donald Trump, il rischio italiano di perdere un patrimonio come Esselunga, l’impatto della Brexit e quello forse ancor più pesante dell’esito del referendum, al quale sembra siano legati aumenti di capitale come MPS e Unicredit.
Andrea Montanari ci ha anche aiutato a capire alcuni aspetti poco conosciuti di grandi imprenditori italiani, che hanno costruito autentici imperi.
Accolto dal club con simpatia, per alcuni soci è stata anche l’occasione di incontrare un coetaneo dopo tanti anni, oltre ad apprezzare la crescita professionale, la precisione del racconto e la lucidità dell’analisi di situazioni anche complesse che spesso dalla Provincia (ma anche dalle redazioni dei giornali) si fatica a trasferire con chiarezza ai lettori.