DA GERTIE THE DINOSAUR A CARTOON CLUB
17 giugno 2014
20:00
Caminetto
Partiamo dal titolo della serata: Da Gertie a Cartoon Club.
Gertie the Dinosaur è un cortometraggio animato di 12 minuti realizzato da Winsor McCay, del 1914, autentica fonte di ispirazione per tutta una generazione di animatori.
Prima di Gertie, Sabrina Zanetti che ieri sera ci ha condotto in un viaggio lampo in oltre 110 anni nel cinema di animazione, fu Le Voyage dans la Lune, film fantastico realizzato da George Melies, il primo film di fantascienza. Una delle scene iniziali del film, la navicella spaziale che si schianta sull'occhio della Luna (che presenta un volto umano), è entrata nell'immaginario collettivo ed è una delle sequenze che hanno fatto la storia del cinema.
Siamo quindi agli albori del cinema di animazione, la cosiddetta nona arte del cinema, ossia il fumetto poi animato secondo tecniche via via evolute, che passano dai 12 ai 24 fotogrammi al minuto. Alla fine degli anni ’20 irrompe la Walt Disney e sette Oscar di fila, prima di lasciare il campo alla MGM col suo Tom & Jerry.
A facciamo un passo indietro, perché alla Disney va anche ricondotto il debutto del colore che conferisce fisionomia ai personaggi animato.
Nel 1928 nasce Topolino, nel 1934 tocca a Paperino. Sono tutte opere propedeutiche al primo lungometraggio, Biancaneve e i sette nani, del 1937. E’ un passaggio storico, per la prima volta si lavora sulla celluloide che offre il senso della profondità. Per dare l’idea della complessità della produzione va ricordato che le scene prima vengono recitate da attori e poi i movimenti vengono ripresi dai fumetti animati e ripetono le scende dal vivo.
La MGM con il contributo di Hanna e Barbera subentra ai successi. Piovono Oscar e successi, i personaggi sono meno dolci della scuola Disney, più furbetti. Basti pensare proprio a Tom & Jerry. Le musiche sono di qualità, suonate da orchestre e producono un connubio fantastico con le animazioni.
Una volta autonomi dalla MGM, Hanna e Barbara producono i Flinstones e la straordinarietà è il fatto che si guadagnano il prime time in tv.
Da lì partono i serial e nasce una nuova epoca: l’animazione made in Japan. Siamo negli anni ’70, le animazioni rappresentano storie occidentali con personaggi orientali. Sono storie molto parlate, perché devono spiegare agli orientali ciò che non conoscono. Ma piacciono agli occidentali. Moltissimo. I bambini italiani impazziscono. Goldrake e Mazinga imperversano, i genitori temono che i gesti siano riportati nella vita reale e comunque devono arrendersi all’accerchiamento, che con il merchandising chiude la morsa. Arriva il fenomeno dei personaggi orfani come Remi, la dolce Remi, oppure e Candy Candy, un manga disegnato da Yumiko Igarashi pubblicato nel 1975, tratto dall'omonimo romanzo scritto da Kyoko Mizuk.
Dagli orfani ai personaggi sportivi… la fucina giapponese è senza fine. Arrivano i pallavolisti Mila e Shiro e altri ancora. La sfida sportiva è dura, perdere non è ammesso e anche questa è nuova per i nostri piccoli. Ma sono storie che piacciono, sono intense, con tanto dialogo, serie che tengono incollati i bambini alle tv.
L’arrivo dei Puffi segna un altro passaggio storico: sono posizionati all’ora del TG e nelle case c’è spesso una sola tv per cui il conflitto è ovvia conseguenza.
L’animazione ha ormai raggiunto livelli eccellenti e invade la produzione cinematografica, caratterizzando tanti successi di film che tutti ricordiamo.
L’Italia non ha una tradizione indimenticabile. Sabrina ricorda ‘I tre fratelli dinamite’ diretto da Nino Pagot, e La rosa di Bagdad di Anton Gino Domeneghini, il primo film italiano a colori.
Sabrina ha poi parlato dei Simpson e delle loro lezioni di storia, di Carosello e di personaggi come Calimero, Carmencita, la Linea delle pentole Lagostina. Ma anche delle straordinarie esperienze generate da Sturmtruppen e Nick Carter.
“Il grande maestro italiano è Bruno Bozzetto – ha detto Sabrina . che quest’anno sarà a Cartoon Club”.
Quindi torniamo al titolo, che appunto collega Gertie a Cartoon Club, trentennale festival che ogni anno richiama a Rimini film e personaggi legati al mondo dell’animazione per i piccoli e per gli adulti. Una straordinaria esperienza, che genera 80-90mila presenze l’anno che ha il cuore pulsante negli eventi estivi e che Sabrina Zanetti guida da oltre vent’anni con una passione infinita, affiancata da una quindicina di amici volontari che tengono in vita il festival, ora internazionale e integrato nei circuiti più importanti al mondo.