CRONACA MALATESTIANA: MASTERPLAN.

07 gennaio 2013   00:00  

Se qualche Riminese, dopo aver visitato il Masterplan, lo definirà una “sburonata”, sarà il miglior complimento che si possa fare al sindaco Andrea Gnassi. Come osservavo in una recente Cronaca, il termine sta ora a indicare un comportamento tipico della geniale creatività malatestiana, e coincide con la definizione che lo stesso Fellini diede di quel “fellinesque” che già cominciava a circolare negli States al tempo del suo quinto Oscar. Il Sindaco si è dunque dimostrato “fellinesco” ( e dunque riminesissimo) con una Mostra “Rimini futura” che ha dato davvero l’assalto al Cielo. Sia chiaro. Di difetti questo Masterplan ne ha diversi. L’Idea visivamente fascinosa della ricomposizione territoriale attraverso i famosi cinque anelli non risulta chiaramente sviluppata in termini tecnici. Non si comprende ad esempio come l’anello verde destinato alla mobilità leggera ( già realizzato nella parte che va dal Palacongressi a Piazzale Kennedy e di cui, ciclista da sempre, sono un convinto fautore) possa proseguire (dopo aver presumibilmente percorso il Nuovo Lungomare) fino al Parco Marecchia e da lì ricongiungersi al Palas attraverso il deviatore. Per quanto attiene alla presentazione del Trasporto Rapido di Costa, vengono elencate le quindici fermate e i due capolinea, si afferma che l’opera valorizzerà le località interessate, ma non si comprende perché questo Trasporto venga definito “ rapido” dal momento che per arrivare a Riccione occorrono pur sempre 23 minuti ai quali debbono aggiungersi- e ciò vale per tutte le soste- quelli necessari per portarsi da monte a mare. E anche se ho compreso che la vera forza di questo tipo di Trasporto sarebbe quella di collegarsi, fermata dopo fermata, ai centri abitati a mezzo di navette all’uopo predisposte rendendo obsoleto l’uso delle autovetture, continua ad apparirmi non chiara la sua utilità per il viaggiatore che voglia semplicemente recarsi- usando i filobus che si vorrebbero abolire - dalla stazione in zona mare dove è posizionata la maggior parte degli alberghi. Inoltre, affrontando il problema del Mare, il Piano del Sindaco non fa minimamente riferimento alla riconosciuta necessità di recuperarne al più presto la trasparenza e il colore spostando a monte i reflui del depuratore. Detto questo, trovo molto positivo l’impegno volto al recupero della nostra identità, e la carica di “riminessenza” che la Mostra è riuscita a trasmettere, tramite cartelli, filmati, e date storiche stampate sullo scalone che conduce alla rinnovata splendida Sala Ressi. Il tutto a conferma che, come disse il Cardinal Tonini, tutto ciò che succede nel mondo succede prima a Rimini. E che dunque la nostra –come sintetizzato dai “poster” sparsi dappertutto - sarà una città “mobile senza auto” “dal patrimonio identitario unico come patrimonio storico culturale e naturale”, “terra d’incontro e di relazioni internazionali” “dalla peculiare vitalità e creatività imprenditoriale”, tesa alla “salvaguardia del suolo e protesa a soddisfare i bisogni di tutti i cittadini” in grado di “costruire un territorio competitivo e attrattivo che investa nel merito delle persone e nella cultura dell’innovazione.” Insomma, per dirla coi cartelli, una Città “Smart, Housing, e Wireless” e cioè, (la responsabilità della “traduzione” è tutta mia) “intelligente per qualità della vita, innovativa nel modo di abitare e ricca di infrastrutture tecnologiche”, nonchè “Koinè dell’Adriatico” ovvero punto d’incontro di culture diverse. Masterplan : una botta d’orgoglio e d’intenti sburonica nel senso più alto del termine, sulle ali di un piano strategico varato quando ormai si era toccato il fondo e non restava che risalire. Un segnale piccolo ma confortante? Il salvataggio della Sirena del Porto ( e di un pezzetto di riminesità)  operato dal Palazzo all’alba del Nuovo Anno. Buona Rimini a tutti.

MULTI-ROTARY - Distretto 2072