CHE BELLA LA SICILIA!

15 giugno 2012   12:51   Siracusa Piazza Duomo
Altro

Che bella la Sicilia! Nell'ambito del Club è maturata l'idea di una bella gita sull'isola e Vito D'Ambrosio ha messo a punto un programma intenso per cinque giorni a stretto contatto con le bellezze della zona sud est. Una comitiva di nove persone, (famiglie Mazza, D'Ambrosio e Trevisani, con Sonia sorella di Valeria Mazza, Marilena e Titty) un pullmino per muoversi fra le varie località prescelte, tanta voglia di conoscere grazie a Corrado Di Pietro, studioso della cultura siciliana e per l’occasione guida turistica d’eccezione.Si parte da Rimini per Catania, volo perfetto. A terra si sbrigano le pratiche per il noleggio del mezzo di trasporto e poi via verso gli alberghi. E la sera a Noto, patrimonio dell’Umanità, luogo che ti toglie il fiato con le sue bellezze, a partire dalla Cattedrale, ubicata su un poggio con una facciata classicheggiante e una scalinata scenografica, opera disegnata dall’architetto Rosario Gagliardi e successivamente continuata da Vincenzo Sinatra. Di fronte alla Cattedrale il municipio, costruito dalla metà del settecento fino ai primi decenni dell’Ottocento.Un paio d’ore non sono sufficienti a vedere tutto e allora dopo una cena di quelle da ricordare, si decide che il giorno dopo bisogna tornarci.Stavolta la visita è accurata, fino al municipio dove a riceverci c’è il Sindaco Corrado Bonfanti, addirittura nella Sala degli Specchi, luogo istituzionale per gli incontri importanti. Il tempo di una granita e di qualche dolcetto e via di nuovo, destinazione Portopalo di Capopassero per arrivare fino alla Fortezza fatta costruire a fine Cinquecento sull’isoletta che sorge di fronte alla cittadina, al fine strategico di difendere l’estrema punta meridionale della Sicilia dalle numerose incursioni turche e barbaresche.Per andarci, tutti su una barca e poi una bella camminata fra palme nane mai viste prima. Lì, nella punta estrema più a sud della Sicilia, l’emozione è stata davvero forte. Di ritorno, visita ad un paio di tonnare dismesse ma ancora coi segni di una tradizione straordinariaMica finita la giornata: di nuovo tutti in pullmino e via a Marzamemi, dove un’altra tonnara, fra le principali della Sicilia. Dal porto di Marzamemi, in passato, partivano anche navi che trasportavano grandi quantità di vino prodotto localmente verso i diversi porti della penisola. Vai a Marzamemi e ti immergi negli scenari utilizzati per la serie tv Commissario Montalbano.Terzo giorno dedicato a due appuntamenti importanti: la mattina gita a Ispica con il Sindaco Piero Rustico a riceverci.Ispica è su una collina e oltre ad una bella visita al centro storico ed ai monumenti maggiori, l’interesse era mirato alla Cava di Ispica la più importante delle "cave" (profonda valle scavata dall'erosione dell'acqua) nella Sicilia orientale. Lunga 13 km si estende nel territorio dei comuni di Modica di Ispica stessa e di Rosolini. Vi si trovano una serie di abitazioni rupestri ed è stata abitata dalla preistoria all'Ottocento. Le varie fasi si sovrappongono l'una all'altra. Uno spettacolo!Dopo il ritorno in hotel, appuntamento con uno dei pezzi forti della gita: la tragedia al teatro greco di Siracura. 5000 persone, tanti giovani e uno spettacolo di prim’ordine: Le Baccanti, di Euripide.Quarto giorno dedicato ad un altro appuntamento con le meraviglie della Sicilia, Piazza Armerina, con la incredibile bellezza della Villa del Casale, una villa tardo-romana che dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell’Umanità dell'UNESCO. Nei famosi mosaici della villa lavorarono maestranze africane (e forse anche romane, come testimoniano alcuni motivi di derivazione sicuramente urbana) per un insieme di circa 3500 m². La scoperta della villa si deve a Gino Vinicio Gentili, che nel 1950 ne intraprese l'esplorazione in seguito alle segnalazioni degli abitanti del posto. Gli esami sulle murature hanno datato la villa e i mosaici stessi a una successione di tempi che va all'incirca dal 320 al 370. Di ritorno da Piazza Armerina, una puntata a Caltagirone per ammirare le ceramiche e per i più arditi anche la salita della Scalinata di Santa Maria del Monte, che venne costruita nel 1606 per collegare la parte antica di Caltagirone alla nuova città costruita nella parte alta. La scalinata, lunga oltre 130 metri, è fiancheggiata da edifici balconati ed è diventata l'emblema della città ed una delle sue meraviglie. Giornata intensa, stancante, ma la Sicilia ne val la pena.L’ultimo giorno pieno di Sicilia lo dedichiamo a Siracusa, alla visita al Teatro Greco ed al parco archeologico circostante. Ma anche al Santuario della Madonna delle Lacrime e ad una passeggiata fra i i viottoli di Ortigia. Finita? Macchè! L’indomani mattina si riparte, rattristati per le notizie che arrivano via radio su una seconda forte scossa di terremoto in Emilia. Decidiamo che c’è tempo per una visita al Duomo di Catania. E ne valeva la pena!Si chiude qui questo sintetico diario di viaggio in Sicilia, con le famiglie Mazza, D’Ambrosio e Trevisani entusiaste per quanto visto e con la promessa di tornarci presto!

MULTI-ROTARY - Distretto 2072