A TAVOLA CON FELLINI
21 gennaio 2014
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Già, proprio ‘A tavola con Fellini’. La serata al Club, insieme alle donne del Ladies Circle, è trascorsa nel segno del Maestro e grazie agli ottimi piatti sfornati dalla brigata di cucina secondo le ricette di Maddalena, seguiti dai racconti di Francesca, è stato un po’ come sedere allo stesso tavolo di Federico.
Che amava dettare il menu (tranne che a casa di Maddalena) per non incorrere forse nel rischio di un pranzo superficiale. Quello ad esempio che veniva servito nei cestini a Cinecittà.
“Odiava il mangiar veloce” ha ricordato Francesca Fabbri Fellini. E il mangiar male, come quello a cui era costretto dai menu improbabili dell’ospedale dove era ricoverato, tanto da chiedere ad Elio Tosi, il suo ristoratore preferito in città, di portargli due passatelli col brodo buono di nascosto.
‘A tavola con Fellini’ è un libro che aggiorna il precedente di sole ricette di Maddalena e per volere di Francesca vuol essere proprio un invito a tavola. E a tavola, non si mangia solamente, ma ci si racconta e qualche volta ci si confessa pure.
E davanti a tanti amici, Francesca ha viaggiato nei suoi ricordi di nipote del Maestro, ma anche ricordando quanto la tavola e la cucina a pensarci bene li si ritrova nei grandi film. A partire da La Strada, per il quale fu inventata la categoria del ‘miglior film straniero’ per consegnargli l’Oscar nel 1957.
“Per Federico il gusto era una cosa molto importante, ma lo era anche il modo di mangiare, il comportamento a tavola. Ad aiutarlo nel coltivare questa passione e a convivere con profumi inebrianti, tre donne meravigliose: la nonna, Giulietta e Maddalena. Tre cuoche super che se lo sono coccolato.
“Ora – ha detto Francesca – porto sulle spalle questo ruolo di ambasciatrice di Fellini nel mondo. Ho ereditato questo compito e dopo le grandi delusioni riservate dalle iniziative pubbliche, miseramente fallite, cerco di fare cose da sola come questo libro”.