VOGLIA DI FIBRA

20 febbraio 2018   21:00   Rimini Hotel Ambasciatori
Caminetto
Relatori Marco Moretti

Alla conquista della capacità digitale. Perché il progresso reso disponibile dalla tecnologia rende disponibile un nuovo potentissimo strumento: la fibra ottica. Il Socio Marco Moretti ci ha fatto compiere un viaggio nella conoscenza e nelle potenzialità di questo straordinario strumento che può cambiare il mondo. Oppure, come auspicabile, avvicinare quelle differenze sociali che oggi paiono incolmabili fra i popoli della terra che fanno viaggiare dati in quantità e a velocità supersonica, mentre un pezzo di mondo è alle prese col piccione viaggiatore.

“Tutto ciò è possibile, ha detto Marco Moretti – se al centro di questa rivoluzione c’è l’uomo”.

Intanto, per capire: le fibre ottiche sono filamenti di materiali vetrosi o polimerici, realizzati in modo da poter condurre al loro interno la luce, e che trovano importanti applicazioni in telecomunicazioni, diagnostica medica e illuminotecnica.

Il principio sul quale si basa la fibra ottica fu dimostrato per la prima volta da Daniel Colladon e Jacques Babinet, a Parigi nel 1840 circa.
Nel 1956 il primo brevetto, per un utilizzo in ambito medico, il cui primo impiego fu il gastroscopio medico.
Il primo cavo telefonico transatlantico ad usare la fibra ottica fu il TAT-8, che iniziò ad operare nel 1988.
Negli ultimi vent'anni i progressi relativi allo sviluppo della fibra ottica sono stati enormi. Al momento il collo di bottiglia che non sfrutta appieno la larghezza di banda che permette la fibra ottica rimane la traduzione dal segnale elettrico al segnale luminoso, ed è proprio questo il punto chiave sul quale si sta cercando di lavorare nell'industria della fibra ottica.

Il Italia il tentativo da parte di SIP di portare la fibra ottica in tutta la penisola venne formalizzato nel Progetto Socrate. Il progetto iniziò nel 1995 e venne bruscamente interrotto nel 1997 per ragioni connesse ai forti costi da sostenere e lasciato realizzato solo in parte. Una decisione dai sapori anche politici.

Il nostro Paese passò da una posizione innovativa (Torino fu cablata nel 1977 con una rete ottica sperimentale!) ad un progressivo arretramento. Oggi è fanalino di coda, pagando forte dazio in tema di competitività.

La fibra ottica è la quarta rivoluzione industriale. Ne sono convinti ormai tutti. Consente di trasferire informazioni e dati ad una altissima velocità, rendendo disponibili risorse di conoscenza che hanno potenzialità infinite a vantaggio dell’uomo. Certo, anche a suo danno. Se i dati sono il petrolio di oggi, è pur vero che intorno al petrolio si sono storicamente scatenati interessi e guerre. Insomma, come sempre, è l’uomo a fare la differenza.
La fibra è uno strumento, ne va fatto un uso corretto e funzionale al progresso. A queste condizioni, è facile immaginare che siamo alla vigilia (forse ci siamo già) in qualcosa che è addirittura difficile immaginare pur con tanta fantasia.
 

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