IL CLUB DONA UN PULMINO ALLA PAPA GIOVANNI XXIII

01 febbraio 2020   09:30   Capanna di Betlemme - Rimini
Altro



Un pulmino per trasportare persone e raccogliere le eccedenze alimentari donate. Questa mattina alla concessionaria Ren-Auto Piraccini di Rimini il Rotary Club Rimini Riviera ha consegnato un Renault Kangoo all’Associazione Papa Giovanni XXIII, che lo utilizzerà alla Capanna di Betlemme nelle sue sedi a San Martino in Riparotta, Cerasolo e Ospedaletto.

Complessivamente sono una sessantina gli ospiti delle tre strutture, aperte la sera ad ospitare chi è in difficoltà anche per avere un letto su cui dormire.

Alla consegna del pulmino presente una delegazione del Rotary Club Rimini Riviera con il Presidente Paolo Braccini ed i ragazzi della Capanna di Betlemme con il responsabile Niccolò Capitani.

Il pulmino sarà utile nelle uscite quotidiane per incontrare i senzatetto ed offrire loro un pasto e se necessario anche un letto.

L’Associazione Comunità̀ Papa Giovanni XXIII è stata fondata nel 1968 da Don Oreste Benzi, per l’attività̀ della "Capanna di Betlemme" di Rimini. 

La prima "Capanna di Betlemme" venne aperta, dall'Associazione Comunità̀ Papa Giovanni XXIII, a Rimini nel 1987, con la finalità̀ di realizzare una pronta accoglienza serale e notturna per i senza dimora. Alla "Capanna di Betlemme" gli "invisibili" non trovano solo un tetto sulla testa e un letto dove dormire, ma soprattutto il calore di una famiglia, attraverso momenti importanti di condivisione come la cena e il dialogo, che lentamente permettono di instaurare relazioni significative. 

Prima di conoscere a fondo il problema si potrebbe pensare che i "barboni" siano dei fannulloni, sporchi, parassiti senza speranza, pazzi, ubriaconi, tossicodipendenti che hanno scelto volontariamente la propria condizione. Non è così: la maggior parte vorrebbe avere un'abitazione e un lavoro stabile, vivere normalmente, relazionarsi con gli altri. 

Generalmente hanno avuto una vita traumatica: chi ha rotto col coniuge, con i genitori, con i figli. Altri si ritrovano senza casa né niente, dopo anni di reclusione in carcere, o in ospedali psichiatrici. Altri, i cosiddetti nuovi poveri, hanno perso il lavoro o sono stati sfrattati.  

La "Capanna di Betlemme" organizza generalmente una o due uscite giornaliere in strada per incontrare i senzatetto. Una prima di cena per proporre un pasto e un'altra alla sera tardi per offrire un posto letto.

Oggi chi arriva alla "Capanna di Betlemme" ha anche la possibilità̀ di uscire dalla propria condizione attraverso la costruzione di progetti individualizzati di reinserimento sociale. Questo percorso si sviluppa nella misura in cui la persona ritrova il desiderio di condurre una vita dignitosa, la capacità di lottare contro le ingiustizie e il sostegno fraterno di persone che si fanno a lei "prossimo". 

Per le attività̀, la "Capanna di Betlemme" ha necessità di un pulmino per il recupero delle eccedenze alimentari e per contrastare lo spreco di cibo nelle mense scolastiche, supermercati e esercizi commerciali della zona cittadina e dintorni al fine di ridistribuire tali alimenti nella mensa dove ogni giorno la "Capanna di Betlemme" fornisce pasti a circa 40 persone accolte alla Capanna stessa, per il recupero di abiti e piccolo mobilio e anche per il trasporto delle persone senza dimora che ogni sera vengono accolte alla Capanna di Betlemme. 

MULTI-ROTARY - Distretto 2072