DIECI ANNI DI ABITARE RIMINI: UN PATRIMONIO DI IDEE AL SERVIZIO DELLO SVILUPPO DELLA CITTA'

28 maggio 2019   20:30   Hotel Ambasciatori Rimini
Riunione n° 41-1823 - Apericena
Presentazione del volume che racchiude le 5 edizioni del concorso per giovani architetti e ingegneri focalizzato su aree cittadine strategiche che hanno bisogno di riqualificazione e sviluppo.

Dieci anni di Abitare Rimini. Il progetto del Rotary Rimini Riviera racchiuso in una pubblicazione per ricordare l’attività svolta dal club a favore di una città migliore, utilizzando la formula del concorso di idee, è stato al centro della serata alla quale sono intervenuti numerosi ospiti fra i quali l’assessore alla cultura del Comune di Rimini Giampiero Piscaglia e Roberto Ricci, presidente dell’Ordine degli architetti.

Duplice l’obiettivo: realizzare una pubblicazione che riassumesse e ricordasse il compimento dei 10 anni del progetto (cinque edizioni realizzate) e progettare una nuova modalità per lo svolgimento dell’iniziativa anche nei prossimi anni nel segno della continuità rispetto alle finalità di partenza.

In questi anni il concorso è stato riservato a giovani architetti ed ingegneri della provincia di Rimini, allo scopo di accendere i riflettori su luoghi di Rimini strategici che necessitano prima di essere ripensati, poi riqualificati; di favorire i giovani architetti e ingegneri della provincia attraverso lo strumento del concorso, dando loro l'opportunità di mettersi in mostra; di fornire materiale e occasioni di approfondimento attraverso l'organizzazione di simposi e conferenze aperti alla città tutta; di donare all'amministrazione comunale quindi una serie di spunti utili anche in fase di progettazione effettiva, nella speranza di un coinvolgimento dei giovani partecipanti.

I temi delle 5 edizioni: ‘Idee per 2000 anni del Ponte di Tiberio’ svoltosi nel 2010, ‘Rimini Unita. Area Stazione Ferrovie dello Stato’ nel 2012, ‘Riscoprire Rimini. Elementi di arredo urbano e segnaletica informativa’ nel 2014, ‘Il Lettimi: un palazzo, una città’ nel 2016 e l’ultima edizione 2017/2018 ‘Largo Antonio Gramsci. Rigenerazione di un non-luogo’.

Il volumetto rappresenta un punto di arrivo e di ri-partenza per questa creatura nata 10 anni fa e subito sposata da tutto il club con entusiasmo, passione, professionalità.

Punto di arrivo perché raccoglie un decennio in oltre 150 pagine (che avrebbero potute essere molte di più se si fossero inseriti gli atti delle giornate di studio organizzate come occasione di approfondimento dei temi delle varie edizioni del concorso). Dieci anni per cinque edizioni che hanno visto il concorso interpretare nel rispetto della mission del bando, i nuovi strumenti di comunicazione utilizzati in particolare dai giovani, principali destinatari dell’iniziativa.

Dalla terza edizione in poi infatti il concorso si è svolto utilizzando il sito del Rotary Rimini Riviera, quale strumento di partecipazione, consentendo ai potenziali partecipanti il download diretto dal sito di tutto il materiale e l’upload dei progetti sempre solo a livello informatico, nel sito ottimizzando così anche tutti i costi di stampa e di produzione degli elaborati, che da quell’edizione in poi sono stati a carico del Rotary Rimini Riviera che ne ha poi incentivato e favorito la divulgazione, ad esempio attraverso la partecipazione alla biennale del disegno.

Quindi questo volumetto vuole esser un solido appoggio per il balzo che Abitare in Rimini dovrà fare nel prossimo decennio, anche attraverso l’introduzione di una nuova formula, che possa al meglio essere al servizio della città di Rimini e di tutti suoi abitanti e visitatori.

Un cenno va fatto alla copertina, un omaggio al nostro socio fondatore Giancarlo De Carolis, medico e artista in particolare incisore. La copertina è un collage di sue linoleografie rappresentanti vari scorci della città di Rimini. Un suo personale punto di vista che rappresenta un elemento di continuità tra passato e futuro, lo sguardo dell’artista che spesso è anche quello del bambino.

Ed è proprio pensando ai bambini che sono anch’essi abitanti della città, al loro sguardo innocente (l’unico capace di vedere ed avere il coraggio di affermare: "il re è nudo") che abbiamo iniziato a riflettere sul nuovo abitare Rimini concentrandoci in primis proprio sul verbo "abitare" e per fare questo mi sono riferito al celebre saggio del filosofo Heidegger nato a Friburgo (città gradita a chi governa....): " costruire abitare pensare".

Per Heidegger il costruire è un abitare. Allora abitare Rimini diventa costruire Rimini e viceversa. Capiamo quanto sia fondamentale per il concorso essere al servizio dei cittadini, degli abitanti quindi, per renderli consapevoli che sono loro ad abitare la loro città, quindi a costruirla. Potremmo affermare che ne hanno sicuramente il diritto e probabilmente il dovere.

Gli abitanti sono anche i piccoli non solo i grandi, ed è per questo che vorremmo ripartire dalle scuole elementari, per poi salire di età e di grado - non si dice così? - Un' iniziativa interessante è quella proposta di recente dall'Ordine degli Architetti nazionale dal titolo: "Abitare il Paese".
Questo argomento sull’educazione civica introduce un altro concetto molto importante che Heidegger analizza: il prendersi cura delle cose; il soggiornare presso le cose, la quadratura del nostro filosofo, la relazione tra cielo-terra, divini-mortali, perché nell’abitare risiede l’essere dell’uomo: io sono - io abito.

Abitare è ove ci sentiamo sicuri, curati, un luogo inospitale è inabitabile. Abitare significa aver cura delle cose, allora si abita veramente solo se si intrattiene con il mondo, con le cose, un rapporto essenziale, in quanto contrapposto al rapporto strumentale che usa e manipola il mondo. "Chi abita nel senso essenziale salva e non sfrutta la propria dimora, conserva il dispiegarsi degli eventi, senza stravolgerne il corso, si mantiene aperto all’appello dell’essere senza imporre a esso un senso umano, troppo umano, e in questo dispiega la propria essenza di mortale, come di colui che è capace della propria morte, perché abitare è un soggiornare presso le cose." Capiamo immediatamente l’attualità del messaggio nei confronti della nostra casa che non è solo la nostra città ma tutto il pianeta, in una visione olistica e sistemica del mondo (c’è lo ricorda Fritjof Capra nel suo saggio "Il punto di svolta"), noi siamo parte del tutto e ogni nostra azione singolare privata, si riflette sul plurale sul pubblico, perchè noi non siamo nel modo, noi siamo parte del mondo, abitando Rimini abitiamo il mondo.

Fabio Mariani

 

MULTI-ROTARY - Distretto 2072