STORIE DI GRANDI COCKTAIL

04 agosto 2015   20:00  
Caminetto

Serata alcolica al Club. Grazie a Gianni Morolli abbiamo conosciuto l’origine e anche il fascino di due cocktail come il Negroni e il Martini, prima della serata bevuti entrambi per prepararsi al seguente racconto, denso di spunti e di utili consigli.

“Ci sono cockail che hanno una storia” ha esordito Gianni Morolli, “Tanto da meritarsi un bicchiere affinché sia gustato al meglio. La coppa a ‘V’ per il Martini, ad esempio, o il tumbler per il Negroni, adatto ad ospitare i cinque canonici cubetti di ghiaccio assolutamente trasparente.

Il Negroni è un cocktail italiano, mentre il Martini è americano.

Il primo è stato inventato dal Conte Camillo Negroni, che negli anni Venti frequentava a Firenze l'aristocratico Caffè Casoni (ora è chiamato Caffè Giacosa) e, stanco del solito ‘Americano’, chiese chiese al barman di aggiungere una spruzzatina di gin in sostituzione del seltz,  in onore agli ultimi viaggi londinesi. Quello che per il conte era il ‘solito’, ben presto divenne anche la preferenza degli aristocratici, fino al punte che il Conte decise che almeno quella invenzione dovesse essere tramandata col suo nome.

Oggi il Negroni è considerato uno dei più famosi aperitivi italiani ed è coomposto da un terzo di bitter, un terzo di Bitter Campari, un terzo di ginger e una spruzzata di seltz. Attenzione, seltz, non acqua gasata o altro, quindi quell’acqua fortemente gassata il cui nome deriva da quello di Selters, una località tedesca alle montagne Taunus, da cui proviene un'acqua minerale ricca di anidride carbonica.

Il Martini invece è un cocktail americano. Il nome deriva dalla città di Martinez, vicino a San Francisco, dove veniva servito a chi chiedeva qualcosa di forte. E’ il cocktail prestigioso dell’alta borghesia americana, è maschile e i suoi testimonial più famosi sono JamesBond che nei film lo beveva con estrema classe, ma anche Ernst Hemingway… ed Umberto Eco.

E’ un pre-dinner realizzato a base di gin e vermouth dry. La serata condotta da Gianni ha visto aggiungere aneddoti e consigli, fino a quello di riscoprire il gusto di liquori ormai scomparsi dalle vetrine di casa, come il vermouth o il marsala.

E anche quello di concedersi di tanto in tanto una ‘vacanza’, sorseggiando ciò che per decenni ha fatto sognare (e ancora accade!) intere generazioni.

 

 

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