LA PITTURA DI GIOVANNI BELLINI A 500 ANNI DALLA MORTE

29 novembre 2016   00:00  

 Visioni terrestri e celesti. La pittura di Giovanni Bellini a 500 anni dalla morte. I Rotary Club Rimini Riviera e Rimini, col patrocinio dell’Assessorato alle Arti del Comune di Rimini e della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, organizzano una conferenza pubblica dedicata all’artista e una visita guidata alla sua bellissima opera Cristo morto con quattro angeli presente all'interno del Museo Luigi Tonini di Rimini.

“L’incontro di mercoledì – spiega il presidente del RC Rmini Riviera, Demis Diotallevi – è un’altra traccia che lasciamo all’interno del Museo, dove sono numerosi e visibili gli interventi svolti in questi anni per garantire ai visitatori la fruizione di numerose opere. Fra tutte ricordo il restauro della veste di Sigismondo malatesta, straordinario reperto che grazie al Rotary oggi èè fruuibile dai visitatori del museo della nostra città. Il tributo a Bellini e la valorizzazione di un dipinto straordinario è in questo solco e nei prossimi mesi promuoveremo altre iniziative utili a promuovere la conoscenza delle ricchezze artistiche e storiche della nostra città”. 

L’appuntamento è per mercoledì 6 dicembre, alle 17.30, alla Sala del Giudizio del Museo. Interverranno: Giovanni Carlo Federico Villa (Storico dell’arte, Università di Bergamo), Massimo Pulini (Storico e critico d’arte, Accademia di Belle Arti, Bologna) e Alessandro Giovanardi (Storico e critico d’arte, ISSR di Rimini, San Marino e Montefeltro), che così introduce la giornata.

“Giovanni Bellini – il ‘Giambellino’ (Venezia 1433ca.-1516) – è stato giustamente considerato il più grande pittore dell’Europa moderna: nasce bizantino e gotico (per tutta la vita si riterrà un esecutore d’icone sacre), matura come il più raffinato esponente del disegno quattrocentesco (pari a Piero della Francesca) e finisce col divenire un pittore di sola potenza cromatica, senza più bisogno di un tracciato grafico a guidarne la mano, maestro di Giorgione, anticipatore di Tiziano e forse più grande di quest’ultimo. A Rimini ha lasciato il Cristo morto sorretto da quattro Angeli – la Pietà del Museo della Città “Luigi Tonini” – una probabile committenza di Sigismondo Pandolfo Malatesta per la prima Cappella a sinistra del Tempio Malatestiano, (quella degli Antenati e delle Sibille, intitolata però a ‘li Martori’ cioè alle sofferenze di Cristo), tavola giunta quando il Signore era già morto.

Un capolavoro assoluto del Bellini che fu maestro di molti artisti gravitanti a Rimini: Lattanzio, Benedetto Coda e la sua numerosa famiglia. Nella pittura di Bellini vi è proprio l’idea del paradise now, del paradiso realizzato in terra, nelle luci dell’orizzonte terrestre dove baluginano le perfezioni celesti”.

 

 

MULTI-ROTARY - Distretto 2072