LA LUCE AL TEMPO DEI LED

16 giugno 2015   00:00  

La luce al tempo dei led è una mezza rivoluzione, ma non tutto sembra splendere come la tecnologia messa a punto all’inizio degli anni ’90. L'invenzione è stata premiata lo scorso anno con il Nobel per la fisica ai giapponesi Isamu Akasaki e Hiroshi Amano, entrambi dell’università di Nagoya, e allo statunitense Shuji Nakamura.
 
C’è chi stima che in dieci anni spariranno le lampadine, perché grazie a quanto scoperto, gli scienziati sono riusciti per la prima volta a generare un fascio di luce blu da materiali semiconduttori. Grazie a quella porzione di blu si ottiene il bianco, e da qui l’utilizzo che diventa illuminante e non solo segnalatore. Perché avere i led blu significa avere tutti gli elementi per poter ottenere luce bianca e, dosandoli, si può rendere la luce più o meno bianca oppure più o meno calda. Tutto con costi bassissimi.
 
Marco Moretti è arrivato ai led partendo dalla luce, ricordando come l’arrivo dei led sia qualcosa di epocale, più ancora del passaggio dall’incandescenza alla fluorescenza.
 
Ma se accendere la luce è un automatismo semplice, molto più complicato e dosarla, misurarla e applicarla. Perché le leggi e le norme sono tante e anche contraddittorie, spaziano dalla sicurezza alla salute, con applicazioni che spesso servono solo a complicare.
 
Tanto che a misurare la luce non bastano il lux, perché in realtà è il lumen a determinare l’efficienza. Ora la nuova unità di grandezza è l’abbagliamento UGR, una unità di misura che segnala la molestia potenziale.
Il led, dal canto suo ha creato una dimensione nuova, quella del comfort visivo, poiché direziona la luce in maniera più efficace e meno dispersiva.
Ma non tutti i led sono uguali. Forse, per capire meglio, è utile dire che è il risultato finale a determinare una buona illuminazione, non la fonte, che in tanti modi può essere manipolata.
Insomma, per ‘far luce’ sul tema è necessaria una grande competenza e Marco ci ha anche fornito esempi di come un progetto di illuminazione possa anche peggiorare le cose.
Accade in esempi come il Pantheon, la cappella Sistina o quella degli Scrovegni, tesori che vengono illuminati mostrando i muscoli della potenza luminosa, dimenticando ciò che l’artista voleva in realtà si vedesse.
Tema molto tecnico, ma assai interessante, impossibile da riportare senza competenza specifica, compresi alcuni spunti sulla reale economicità della soluzione.
Come spesso accade, la soluzione in sé appare ‘risparmiosa’, ma se si considera tutto il ciclo, dalla realizzazione allo smaltimento, beh forse qualche conto non torna.
Intanto, il led impera, è economico e moderno, domina nel design e le applicazioni sono certamente straordinarie. Potenza di un blu che non si trovava.
 
 

MULTI-ROTARY - Distretto 2072